Articolo 21 - CULTURA
Primo giorno di scuola con mobilitazione
di Rete degli studenti medi
In occasione del primo giorno di scuola, svoltosi in molte regioni il 12 Settembre, la voce degli studnti è tornata ad echeggiare di fronte alle scuole italiane. La Rete degli Studenti Medi attraverso decine di flash mob, dal nord al sud del paese, ha mostrato il proprio dissenso verso le politiche che il Governo Berlusconi sta continuando a portare avanti in ambito economico e delle politiche giovanili.
Sono mesi che gli studenti italiani sentono parlare di conti e manovre finanziarie, di tagli e riduzioni agli investimenti rivolti a scuola ed università, operazioni mascherate come volte a risanare i bilanci di un paese in crisi, ma che stanno avendo ed avranno come unico effetto la distruzione del futuro di chi l’Italia dovrebbe essere in grado di portare fuori da questa condizione, le giovani generazioni, giovani le cui idee sono rimaste inascoltate da questa classe dirigente ormai da troppi anni.
Tutto questo non può essere più accettato.
Per questo armati di calcolatrici e scontrini sono stati gli studenti a fare il conto al governo.
Un conto composto dai danni che sono stati arrecati dal Governo al sistema scolastico italiano, contrapposti alle proposto della Rete degli Studenti Medi per cambiare questa situazione.
Dal diritto allo studio all’edilizia scolastica, dal welfare studentesco ai programmi scolastici, quello che gli studenti italiani chiedono è un modello di scuola nuovo, innovativo e che permetta un percorso di studi sereno, che riesca a formare realmente il futuro dell’Italia.
Idee che la Rete porterà nelle scuole e nelle piazze durante le prossime settimane, passando per l’1 Ottobre, giornata in cui, insieme all’Unione degli Universitari, gli studenti delle scuole superiori saranno nelle piazze italiane con enormi striscioni su cui verranno scritte idee e proposte per costruire una scuola ed un’università migliore, arrivando al
7 Ottobre, la prima grande mobilitazione studentesca dell’anno, una mobilitazione in cui l’Italia che conta non potrà più essere ignorata dall’Italia che non sa contare.
Sono mesi che gli studenti italiani sentono parlare di conti e manovre finanziarie, di tagli e riduzioni agli investimenti rivolti a scuola ed università, operazioni mascherate come volte a risanare i bilanci di un paese in crisi, ma che stanno avendo ed avranno come unico effetto la distruzione del futuro di chi l’Italia dovrebbe essere in grado di portare fuori da questa condizione, le giovani generazioni, giovani le cui idee sono rimaste inascoltate da questa classe dirigente ormai da troppi anni.
Tutto questo non può essere più accettato.
Per questo armati di calcolatrici e scontrini sono stati gli studenti a fare il conto al governo.
Un conto composto dai danni che sono stati arrecati dal Governo al sistema scolastico italiano, contrapposti alle proposto della Rete degli Studenti Medi per cambiare questa situazione.
Dal diritto allo studio all’edilizia scolastica, dal welfare studentesco ai programmi scolastici, quello che gli studenti italiani chiedono è un modello di scuola nuovo, innovativo e che permetta un percorso di studi sereno, che riesca a formare realmente il futuro dell’Italia.
Idee che la Rete porterà nelle scuole e nelle piazze durante le prossime settimane, passando per l’1 Ottobre, giornata in cui, insieme all’Unione degli Universitari, gli studenti delle scuole superiori saranno nelle piazze italiane con enormi striscioni su cui verranno scritte idee e proposte per costruire una scuola ed un’università migliore, arrivando al
7 Ottobre, la prima grande mobilitazione studentesca dell’anno, una mobilitazione in cui l’Italia che conta non potrà più essere ignorata dall’Italia che non sa contare.
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