Articolo 21 - ESTERI
Sofocle e il regime siriano
di Riccardo Cristiano
Rappresentata per la prima volta nel 442 prima di Cristo, Antigone è un’opera abbastanza nota. Il protagonista annuncia alla sorella Ismene l’intenzione di sfidare l’editto del re Creonte e compiere ugualmente il rito funebre, dare onesta sepoltura al corpo del loro fratello ucciso. Parliamo dunque di un’opera che attesta l’importanza del culto dei morti già 2450 anni fa.
Ma l’etica del regime siriano, quello retto dal giovane Bashar al-Assad, il dittatore riluttante secondo alcuni opinionisti, il riformista timido secondo altri, è ferma a Creonte. Si è appreso infatti che ieri, ponendo termine all’assedio della cittadina siriana di Daraa per poter cominciare quello della costiera Banias, gli uomini di Bashar hanno proposto un gentile scambio ai cittadini: noi vi restituiamo le salme dei vostri cari, voi ci firmate una carta nella quale riconoscete che non stati uccisi da uomini del regime, ma da “bande armate di terroristi”. Molti non hanno accettato il baratto, qualcuno sì. Ma poi è successo qualcosa d’altro, che è incredibilmente omesso da molte fonti d’informazione.
E’ successo che alcuni familiari quando hanno visto i corpi dei loro cari li hanno trovati orrendamente mutilati: una fonte della “resistenza” ha denunciato che c’erano anche corpi ai quali erano stati cavati gli occhi.
La bestialità non è una novità: molti di noi ricordano le guerre balcaniche, ricordano bene i criminali di guerra croati o serbi che hanno fatto cose del genere. Ricordo che quando Giovanni Paolo II , ormai vecchio e malato, andò in Croazia, comparvero sui muri di Fiume manifesti inneggianti ad un criminale di guerra croato (del quale si diceva che fosse nascosto in un convento ) famoso per aver riempito enormi secchi di plastica con gli occhi che aveva cavato ai serbi.
La differenza è che quel criminale (magari protetto da qualcuno) era riconosciuto come tale se non da tutti i suoi correligionari o da tutti i suoi vicini di casa almeno dalla Comunità internazionale e dal vecchio papa, che pronunciò parole inequivocabili il giorno seguente.
Bashar al-Assad invece, l’uomo che guida i responsabili dello scempio di Daraa, è considerato da molti un riformista timido, o un tiranno riluttante. Questa è la vergogna.
Ma l’etica del regime siriano, quello retto dal giovane Bashar al-Assad, il dittatore riluttante secondo alcuni opinionisti, il riformista timido secondo altri, è ferma a Creonte. Si è appreso infatti che ieri, ponendo termine all’assedio della cittadina siriana di Daraa per poter cominciare quello della costiera Banias, gli uomini di Bashar hanno proposto un gentile scambio ai cittadini: noi vi restituiamo le salme dei vostri cari, voi ci firmate una carta nella quale riconoscete che non stati uccisi da uomini del regime, ma da “bande armate di terroristi”. Molti non hanno accettato il baratto, qualcuno sì. Ma poi è successo qualcosa d’altro, che è incredibilmente omesso da molte fonti d’informazione.
E’ successo che alcuni familiari quando hanno visto i corpi dei loro cari li hanno trovati orrendamente mutilati: una fonte della “resistenza” ha denunciato che c’erano anche corpi ai quali erano stati cavati gli occhi.
La bestialità non è una novità: molti di noi ricordano le guerre balcaniche, ricordano bene i criminali di guerra croati o serbi che hanno fatto cose del genere. Ricordo che quando Giovanni Paolo II , ormai vecchio e malato, andò in Croazia, comparvero sui muri di Fiume manifesti inneggianti ad un criminale di guerra croato (del quale si diceva che fosse nascosto in un convento ) famoso per aver riempito enormi secchi di plastica con gli occhi che aveva cavato ai serbi.
La differenza è che quel criminale (magari protetto da qualcuno) era riconosciuto come tale se non da tutti i suoi correligionari o da tutti i suoi vicini di casa almeno dalla Comunità internazionale e dal vecchio papa, che pronunciò parole inequivocabili il giorno seguente.
Bashar al-Assad invece, l’uomo che guida i responsabili dello scempio di Daraa, è considerato da molti un riformista timido, o un tiranno riluttante. Questa è la vergogna.
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