di redazione*
In Siria in queste settimane tre città sono state poste sotto assedio, lasciate senza acqua e corrente elettrica, più di settecento manifestanti sono stati uccisi, circa ottomila sono stati internati in scuole o stadi trasformati in lager di memoria latino-americana. Alcuni corpi sono stati riconsegnati ai familiari orribilmente mutilati, gruppi in difesa dei diritti umani hanno denunciato che in molti casi ai torturati erano stati anche cavati gli occhi.
Quasi nessuno però ha ritenuto di dedicare a tutto questo un editoriale, un commento di prima pagina, un appello alla mobilitazione delle coscienze. I governanti iraniani hanno dato il loro sostegno alla repressione, quelli sauditi hanno mostrato compiacimento, quelli israeliani hanno sfoggiato un “curioso” silenzio, le diplomazie occidentali hanno sollecitato il Presidente Bashar al-Assad a varare le “riforme”, non sottoponendolo a nessuna sanzione “ad personam”.
Se il Presidente degli Stati Uniti nelle prossime ore deciderà, come alcune fonti anonime indicano in queste ore, di chiedere le dimissioni di Bashar al-Assad il senso di questa denuncia sarà ancora più forte e grave.
Noi denunciamo la complicità di chiunque ha taciuto nel tentativo di rimuovere l’orrore siriano. Sono due i calcoli: un antimperialismo cieco e ottuso che crede quello siriano un governo “antagonista” invece che una dittatura di stampo fascista e un “realismo” che auspica la permanenza di quel regime perché solo così l’imbroglio dello scontro di civiltà potrà continuare a mietere vittime e produrre guadagni.
I despoti del Golfo stanno ordendo un complotto contro le rivolte arabe usando “gruppi salafiti” per realizzare attentati in Egitto e farci temere che la convivenza sia impossibile. Questi regimi, che noi chiamiamo “arabi moderati”, lo fanno perché sanno benissimo che sparirebbero se saltasse questo spettro e il conseguente sostegno occidentale. Il despota di Damasco sta facendo lo stesso, accusando il popolo insorto contro un fascismo assassino di essere “un gruppo di terroristi salafiti” al soldo di fantomatiche potenze straniere.
Noi denunciamo tutto questo e denunciamo anche che chi tace acconsente, convinto che così restando le cose nessuno potrà chiedergli conto di niente.
Sorprende e dispiace che molti esponenti delle gerarchie cristiane abbiano assecondato, per timore, questi calcoli.
Quanto accade in Siria è una vergogna, ma forse il silenzio che lo avvolge lo è ancora di più.
*dal blog Il mondo di Annibale