Le promesse non bastano. In Sudan, il conflitto nel Darfur sta mettendo a repentaglio la vita di più di un milione di esseri umani

da Internazionale

"Le milizie arabe janjaweed distruggono interi villaggi e l'invio di aiuti umanitari è ostacolato. La situazione deve cambiare al più presto", scrive sul Guardian il segretario di stato statunitense Colin Powell. "La comunità internazionale ha il dovere di intensificare i suoi sforzi per aiutare la regione africana. A questo proposito, prima di lasciare il Sudan ho dato al governo una lista di provvedimenti da prendere per migliorare la situazione nel Darfur. Da allora Khartoum ha fatto qualche piccolo passo in avanti, ma la violenza non si è fermata e tanto meno si è verificato qualche cambiamento di rilievo. Il presidente sudanese Omar al Bashir ha più volte ribadito di voler collaborare per la pace, e lo ha fatto anche durante il nostro incontro. Tuttavia George W. Bush, il congresso degli Stati Uniti e il segretario generale dell'Onu Kofi Annan non si accontentano di semplici promesse. Vogliono invece che tutti s'impegnino per arginare fin da ora la catastrofe umanitaria. Gli Usa sono sempre stati in prima linea nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione della regione. � arrivato il momento che anche la comunità internazionale lavori per mantenere le sue promesse: conflitti come quello in corso in Sudan privano gli africani del futuro che desiderano. La speranza di un'Africa senza guerra non è impossibile da realizzare ed è proprio quello per cui noi stiamo lavorando".

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