di Virginia Lori
L’alto riconoscimento dopo la campagna de «l’Unità ». Ieri grande commozione ai funerali, sul feretro la bandiera della pace. Medaglia d’oro al merito civile al ragazzo senegalese annegato per salvare un bagnante
da L'UnitÃ
LIVORNO Un eroe italiano. Cheikh Sarr, il ragazzo senegalese di 27 anni morto annegato alla vigilia di Ferragosto sul litorale livornese dopo aver salvato un bagnante in difficoltà , è stato decorato dal presidente della Repubblica. Ciampi ieri gli ha conferito la medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Un gesto importante, sollecitato in primodal nostro giornale, attraverso gli appelli di Vannino Chiti e Fulvio Abbate. Compiacimento per il riconoscimento del capo dello Stato è venuto dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini: ««Il gesto del presidente della Repubblica conferma la sua sensibilità come uomo e come cittadino ad un tema delicato come quello dell'accoglienza degli immigrati». Mentre Vannino Chiti, coordinatore della segreteria Ds, parla di «una pietra per la casa della convivenza che dobbiamo costruire insieme e dove sia chi nasce nel nostro Paese sia chi viene per lavorarvi deve avere uguali diritti ed uguali doveri».
Un gesto di pace Il gesto di Ciampi, poi, arriva proprio nel giorno dell’ultimo saluto a Sarr. In duecento persone, tra connazionali, amici, molti giovani e diverse personalità politiche, si sono riunite ieri sera al cimitero di Donoratico. La bara è stata avvolta da una bandiera senegalese, intorno un drappo bianco e alcuni vessilli con i colori dell’arcobaleno e la scritta: «Pace». «Quando guarderemo il mare e vedremo la sua bellezza sentiremo la tua voce. Ciao Cheikh»: sono state le commosse parole di commiato degli amici di Cheikh. Francesco Candeliere è uno di loro, s'è lanciato in mare insieme al suo sfortunato amico, e con la voce rotta dal pianto ha detto: «Chissà se anche noi avremmo fatto quello che hai fatto tu. E poi per che cosa? Neppure un grazie ci ha detto quel turista incosciente».
L’esempio In molti ieri hanno versato lacrime. Anche il sindaco di Castagneto, Fabio Tinti: «Il rapporto tra la nostra comunità e quelle straniere deve varcare i confini locali e regionali e far riflettere molti. Cheikh era uno di noi, un nostro fratello, un nostro concittadino».
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente della Camera Fabio Mussi: «L'incontro tra diverse culture ci arricchisce: è questa la lezione che ci ha dato Cheikh Sarr». «Tutta la Toscana è vicina alla famiglia di Cheick Sarr - ha dichiarato il segretario regionale dei Ds Marco Filippeschi -. Il suo gesto è d'esempio per tutti».
Il ritorno La salma del senegalese oggi sarà trasferita a Roma da dove tornerà in Senegal. Cheikh Sarr lavorava in Italia da alcuni anni con regolare permesso di soggiorno, come muratore: con lo stipendio manteneva in Africa i genitori e la moglie Hadi di 22 anni, rimasta in patria con la piccola Yassin, la figlia di pochi mesi che Cheikh non ha mai visto. E la vedova ieri ha fatto sapere che presto verrà a Castagneto: «Voglio venire in Italia a Castagneto - ha detto al telefono la donna - dove mio marito ha vissuto, lavorato ed è morto da eroe». Il Comune di Castagneto consegnerà la cittadinanza onoraria al suo eroe, la Provincia di Livorno adotterà a distanza sua figlia di appena 10 mesi, mentre la Regione Toscana invierà aiuti economici alla famiglia. Diop Djogal, presidente della Comunità senegalese di Castagneto Carducci, ringrazia tutti: «Il gesto di Cheikh ci rende orgogliosi. Noi sappiamo che lui continua a vivere nel corpo del turista che ha salvato». Poi il feretro, adagiato su un piccolo podio e coperto dalla bandiera del Senegal, è stato salutato con una breve orazione funebre musulmana e con un lungo applauso dalle oltre duecento persone presenti alla cerimonia.