Articolo 21 - INTERNI
I referendum di giugno diano la spinta per un nuovo quesito: quello sulla legge elettorale
di Alberto Baldazzi
Alberto Baldazzi intervista il Presidente di Articolo 21 Federico Orlando
Articolo 21 ha aderito alla campagna di raccolta di firme per il referendum contro il porcellum, una iniziativa che, al momento, non vede però l’appoggio di parte consistente dell’opposizione. Come evolverà il quadro politico dei prossimi mesi e dei prossimi anni, sul tema della riforma elettorale?
“Il ritorno all’uninominale è il punto di partenza per il sistema elettorale che noi vogliamo, che potrà comunque assumere diverse caratteristiche. C’è quello direttamente maggioritario, come quello inglese ed americano, che in Italia escludiamo per ovvie ragioni storiche, oppure quello francese, spagnolo , tedesco, con collegi piccoli dove i candidati si confrontano, e d è tra questi che noi dobbiamo scegliere. Sono tutti sistemi elettorali che senza essere dichiaratamente maggioritari, anzi essendo per loro intima natura proporzionali, conseguono tuttavia effetti maggioritari ai fini della formazione dei gruppi parlamentari e delle maggioranze di governo. A noi spetta aumentare enormemente la pressione sui deputati e sui senatori del Pd, dell’Italia dei Valori, dell’Udc e del Terzo Polo, ma anche delle forze attualmente non rappresentate in Parlamento, per far avanzare il consenso verso la presentazione di una legge popolare, oppure di una legge di riforma elettorale che possono avanzare i partiti stessi. A me pare che qualche cosa si stia muovendo in questo senso”.
Il risultato dei recenti referendum su acqua pubblica e nucleare segnala una volontà di partecipazione dal basso che rappresenta una risorsa essenziale per la rigenerazione del sistema politico italiano al collasso…..
“Certamente il risultato è andato oltre le aspettative e ha dimostrato che il popolo italiano è diverso da come dice di immaginarselo l’attuale maggioranza di governo; per dire la verità tutta quanta, diverso anche da come in parte se lo immagina o lo vorrebbe qualcuno dell’ opposizione. Come società civile non dobbiamo e non possiamo fare altro che valorizzare queste nuove energie che sono emerse, legarci con loro, unirci alle esperienze dei comitati referendari, alle organizzazioni di base e anche all’attività politica dei comuni sul territorio, per ottenere un nuovo è definitivo referendum che scardini l’attuale sistema politico e che è, appunto, quello sulla legge elettorale. E’ questo il nostro compito”.
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