di Enrico Crispolti
da L'UnitÃ
Un paese come il nostro, il cui patrimonio storico-artistico è del tutto preminente a scala mondiale, può permettersi dâ??abolire dal livello formativo universitario specialistico un percorso specifico alla Storia dellâ??arte? Mentre corre lâ??allarmante voce che il Ministro Moratti stia preparando lâ??abolizione dellâ??insegnamento della stessa Storia dellâ??arte da ogni ordine di scuole salvo il Liceo classico, una pressante lettera sottoscritta da oltre centotrenta professori universitari ordinari e associati e una quarantina di ricercatori del settore storico-artistico, indirizzata al Ministro medesimo, al Sottosegretario Siliquini, ai Presidenti della Conferenza dei Rettori Tosi, del CUN Labruna, della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere, nonché della Commissione Ministeriale De Maio e del Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Nazionale Universitario, deplora lâ??iniziativa ministeriale in atto che, nel quadro del progetto di modifica delle lauree triennali e della trasformazione delle ulteriori biennali specialistiche in «lauree magistrali», prevede una soppressione dellâ??attuale «Laurea specialistica in Storia dellâ??Arte». Esattamente attraverso un suo accorpamento con le attuali Lauree specialistiche in «Conservazione dei beni architettonici e ambientali», in «Conservazione dei beni scientifici e della comunità industriale», e in «Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico». Che verrebbero sostituite da una nuova, unica, «Laurea magistrale» in «Storia, conservazione e restauro dei beni culturali», il cui previsto percorso didattico appare tuttavia chiaramente del tutto inadeguato alla formazione dei dirigenti della carriera del Ministero dei Beni culturali del settore storico-artistico. Carriera alla quale offre invece oggi una prospettiva di consistente preparazione la «Laurea specialistica in Storia dellâ??Arte», che ha il suo completamento di preparazione professionale specifica nelle Scuole di Specializzazione in Storia dellâ??Arte (finora triennale ma stabilita biennale dalla legge 29/2001, che le ha recuperate ribaltando lâ??abolizione stabilita dalla legge di riforma universitaria 509/1999).
Lâ??inadeguatezza è subito evidente giacché i prevalenti ambiti disciplinari previsti per tale nuova «Laurea magistrale» (cioè Discipline fisiche, chimiche, della terra, dellâ??architettura e del restauro, ingegneristiche e informatiche, a fronte di un limitato gruppo di discipline dellâ??antichità , storico-artistiche e archeologiche) non garantiscono certo la formazione di un dirigente di carriera storico-artistica dei Beni culturali ma soltanto quella di una figura «fortemente professionale» con competenze di fatto circoscritte, complessivamente superficiali e dunque inadeguate. Coerentemente ad una strategia governativa di riduzione degli ambiti umanistico e scientifico a favore di quello tecnico-tecnologico; inevitabilmente tuttavia destinata a soccombere di fronte ad una più agguerrita concorrenza tecnologica internazionale, forte di ben altri investimenti, insieme perdendo il raro primato del nostro paese in campo estetico-umanistico.
Ricordando dunque che proprio lâ??eccellenza, riconosciuta da studiosi europei, americani e asiatici, conseguita fin qui dagli storici dellâ??arte italiani nella tutela delle opere dâ??arte (se funzionari di Soprintendenza) e nella ricerca (se docenti universitari), costituisce un modello positivo non soltanto in Europa, i firmatari chiedono la sospensione del progetto di accorpamento della «Laurea specialistica in Storia dellâ??Arte» anche per garantire a tutti i già iscritti al corso di «Laurea triennale in Scienze dei beni culturali» la prosecuzione degli studi secondo il progetto iniziale. Laurea triennale che è presente oggi in ben 46 sedi universitarie, di contro a quella in «Tecnologie per la Conservazione e il restauro dei beni culturali», attivata soltanto in 19, e nel cui nuovo curriculum didattico viene per di più omesso il raggruppamento disciplinare comprendente Storia del restauro, delle tecniche artistiche, Museotecnica, Museografia e Museologia.
In una prospettiva di migliore tutela e valorizzazione del nostro patrimonio storico artistico urge dunque un radicale ripensamento a favore dâ??una riconfermata autonomia della «Laurea specialistica in Storia dellâ??Arte», che peraltro, secondo la banca-dati del Ministero stesso, risulta una delle più richieste in area umanistica: attivata in 29 Atenei, contro i soli 8 di quella in «Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico», e i 3 in «Conservazione dei beni architettonici e ambientali», e addirittura in nessuno quanto a â??Conservazione dei beni scientifici e della comunità industrialeâ?.