Articolo 21 - ESTERI
Italiani all’opera con i servizi di Bashar
di Redazione
da Il mondo di Annibale
Si apprende dall’agenzia Bloomberg che un’ azienda italiana, la Area Spa, sta fornendo al regime siriano un sistema che consente di intercettare qualsiasi e-mail inviata nel Paese. Lo scrive Bloomberg. La ditta che fa base a Milano, prosegue l’agenzia, sta installando il sistema sotto la supervisione dell’intelligence di Damasco, che sta facendo pressioni perche’ i lavori si concludano presto, riferisce una fonte vicina al progetto. Area, aggiunge Bloomberg, usa tecnologia fornita da aziende americane ed europee. I dipendenti italiani “sono alloggiati in un appartamento di tre stanze da letto in un quartiere residenziale di Damasco, nei pressi di uno stadio dove lavorano al sistema, che e’ in fase di test”. Al momento la Farnesina, con la consueta sollecitudine, non ha trovato cosa dire a commento. Ricordiamo che l’embargo europeo sul greggio siriano è stato rinviato di 45 giorni, dovrebbe entrare in vigore la prossima settimana, per non danneggiare l’Eni, che aveva già comprato il greggio di Bashar al momento della decisione europea.
Si apprende dall’agenzia Bloomberg che un’ azienda italiana, la Area Spa, sta fornendo al regime siriano un sistema che consente di intercettare qualsiasi e-mail inviata nel Paese. Lo scrive Bloomberg. La ditta che fa base a Milano, prosegue l’agenzia, sta installando il sistema sotto la supervisione dell’intelligence di Damasco, che sta facendo pressioni perche’ i lavori si concludano presto, riferisce una fonte vicina al progetto. Area, aggiunge Bloomberg, usa tecnologia fornita da aziende americane ed europee. I dipendenti italiani “sono alloggiati in un appartamento di tre stanze da letto in un quartiere residenziale di Damasco, nei pressi di uno stadio dove lavorano al sistema, che e’ in fase di test”. Al momento la Farnesina, con la consueta sollecitudine, non ha trovato cosa dire a commento. Ricordiamo che l’embargo europeo sul greggio siriano è stato rinviato di 45 giorni, dovrebbe entrare in vigore la prossima settimana, per non danneggiare l’Eni, che aveva già comprato il greggio di Bashar al momento della decisione europea.
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