Articolo 21 - ESTERI
La Diaspora somala fissa i punti per una vera pace nazionale
di Annarita Puglielli
Ha avuto luogo a Roma la Somali Hope Conference Two organizzata da Associazione Migrare 1 e Articolo 21 2. La prima conferenza si era tenuta nel giugno scorso ad Oslo e si era deciso di continuare gli appuntamenti.
Il secondo incontro a Roma, con il coinvolgimento della comunità internazionale e in primo luogo l'Italia, si è tenuto nella Sala Capitolare del Convento di Santa Maria sopra Minerva per l'ospitalità del Presidente del Senato Renato Schifani, che ha offerto anche il suo patrocinio assieme a Roma Capitale e Regione Lazio. Il Segretario Generale del Presidente della Repubblica Donato Marra ha comunicato l'attenzione del Presidente Giorgio Napolitano per la drammatica situazione della Somalia alla quale presta la massima attenzione auspicando una soluzione pacifica e democratica.
Il coinvolgimento della Diaspora somala. Dopo vent'anni dall'inizio della guerra civile, sempre più appare necessario mantenere viva l'attenzione di tutti sulla Somalia che, anche a causa della carestia, sta attraversando il momento più disastroso proprio mentre la crisi economica mondiale non facilita certo l'attenzione e la solidarietà internazionale. E' in questo contesto che alcune comunità somale della diaspora in vari paesi europei e americani hanno voluto coinvolgersi, riflettere sulla realtà del loro paese e formulare ipotesi concrete prima che, specie in alcune zone, la situazione diventi
irrecuperabile. Scopo di questi incontri è creare una visione politica comune tra la diaspora somala in Europa e Stati Uniti e migliorare l'immagine internazionale, le condizioni di vita e l'espansione dei diritti umani in Somalia attraverso un dibattito sull'autodeterminazione del futuro democratico del Paese con il sostegno della comunità internazionale.
Incoraggiare l'abbandono della violenza. Si sono dunque incontrati rappresentanti delle comunità somale di Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia con esponenti della politica e della società civile italiana e il dibattito si è incentrato sui punti proposti dagli organizzatori: chiedere la fine del governo federale di transizione promuovendo un governo di pacificazione stabile, unitario e democratico; favorire la convergenza della diaspora somala su obiettivi comuni interagendo con la comunità internazionale per averne il sostegno; superare la divisiva ripartizione clanica del potere (4.5) imposta dall'esterno e contrastare l'estremismo di Al Shabaab incoraggiandone l'abbandono della violenza; riaffermare i diritti umani, specialmente delle donne e dei minori e richiamare l'attenzione del mondo sulla sofferenza del popolo somalo. Infine discutere il ruolo della comunità internazionale sul destino della Somalia.
Significative convergenze. Il dibattito, corretto e con momenti di particolare intensità, ha messo a fuoco posizioni largamente convergenti, sia tra i somali che tra gli italiani presenti. Ad esclusione di qualche voce isolata, che preferirebbe che le decisioni sul futuro della Somalia fossero lasciate totalmente alla determinazione dei somali secondo la loro impostazione culturale, la stragrande maggioranza dei partecipanti vede come unica possibilità il superamento delle divisioni claniche ed il coinvolgimento di tutti nella determinazione dell'assetto futuro del paese, con un ruolo di sostegno della comunità internazionale, ma non di imposizione di modelli estranei alla cultura somala. Con soddisfazione di tutti sono state verificate significative convergenze ad esempio sul ruolo che i somali della diaspora possono avere per la pacificazione del paese e la rilevanza del ruolo della comunità internazionale nel rispetto delle specificità culturali della Somalia.
* Annarita Puglielli, Presidente del Centro Studi Somali dell'Università Roma Tre
http://www.repubblica.it/solidarieta/profughi/2011/12/22/news/la_diaspora_somala_fissa_i_punti_per_una_vera_pace_nazionale-27067820/
Il secondo incontro a Roma, con il coinvolgimento della comunità internazionale e in primo luogo l'Italia, si è tenuto nella Sala Capitolare del Convento di Santa Maria sopra Minerva per l'ospitalità del Presidente del Senato Renato Schifani, che ha offerto anche il suo patrocinio assieme a Roma Capitale e Regione Lazio. Il Segretario Generale del Presidente della Repubblica Donato Marra ha comunicato l'attenzione del Presidente Giorgio Napolitano per la drammatica situazione della Somalia alla quale presta la massima attenzione auspicando una soluzione pacifica e democratica.
Il coinvolgimento della Diaspora somala. Dopo vent'anni dall'inizio della guerra civile, sempre più appare necessario mantenere viva l'attenzione di tutti sulla Somalia che, anche a causa della carestia, sta attraversando il momento più disastroso proprio mentre la crisi economica mondiale non facilita certo l'attenzione e la solidarietà internazionale. E' in questo contesto che alcune comunità somale della diaspora in vari paesi europei e americani hanno voluto coinvolgersi, riflettere sulla realtà del loro paese e formulare ipotesi concrete prima che, specie in alcune zone, la situazione diventi
irrecuperabile. Scopo di questi incontri è creare una visione politica comune tra la diaspora somala in Europa e Stati Uniti e migliorare l'immagine internazionale, le condizioni di vita e l'espansione dei diritti umani in Somalia attraverso un dibattito sull'autodeterminazione del futuro democratico del Paese con il sostegno della comunità internazionale.
Incoraggiare l'abbandono della violenza. Si sono dunque incontrati rappresentanti delle comunità somale di Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia con esponenti della politica e della società civile italiana e il dibattito si è incentrato sui punti proposti dagli organizzatori: chiedere la fine del governo federale di transizione promuovendo un governo di pacificazione stabile, unitario e democratico; favorire la convergenza della diaspora somala su obiettivi comuni interagendo con la comunità internazionale per averne il sostegno; superare la divisiva ripartizione clanica del potere (4.5) imposta dall'esterno e contrastare l'estremismo di Al Shabaab incoraggiandone l'abbandono della violenza; riaffermare i diritti umani, specialmente delle donne e dei minori e richiamare l'attenzione del mondo sulla sofferenza del popolo somalo. Infine discutere il ruolo della comunità internazionale sul destino della Somalia.
Significative convergenze. Il dibattito, corretto e con momenti di particolare intensità, ha messo a fuoco posizioni largamente convergenti, sia tra i somali che tra gli italiani presenti. Ad esclusione di qualche voce isolata, che preferirebbe che le decisioni sul futuro della Somalia fossero lasciate totalmente alla determinazione dei somali secondo la loro impostazione culturale, la stragrande maggioranza dei partecipanti vede come unica possibilità il superamento delle divisioni claniche ed il coinvolgimento di tutti nella determinazione dell'assetto futuro del paese, con un ruolo di sostegno della comunità internazionale, ma non di imposizione di modelli estranei alla cultura somala. Con soddisfazione di tutti sono state verificate significative convergenze ad esempio sul ruolo che i somali della diaspora possono avere per la pacificazione del paese e la rilevanza del ruolo della comunità internazionale nel rispetto delle specificità culturali della Somalia.
* Annarita Puglielli, Presidente del Centro Studi Somali dell'Università Roma Tre
http://www.repubblica.it/solidarieta/profughi/2011/12/22/news/la_diaspora_somala_fissa_i_punti_per_una_vera_pace_nazionale-27067820/
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