di Marco Bazzoni
Devo confessarvi, che ho fatto molta fatica per trovare il testo in pdf di questo Decreto legislativo n 169 sulla Tv, ribattezzato Decreto Romani (dal nome del viceministro per le Attività Produttive che l'ha ideato), che se entrasse in vigore, metterebbe a rischio internet. Di questo decreto diversi mezzi d'informazione parlano, peccato che ancora nessuno l'abbia pubblicato sul suo sito web, a parte un blogger, cioè Stefano Quintarelli: nonostante sia stato trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati dal 18 dicembre 2009. E' anche verò che è alquanto difficile trovarlo sul sito della Camera dei Deputati, ma con molta pazienza ci sono riuscito:
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/AttiDelGoverno/pdf/0169.pdf
E' anche vero, però, che da quella data è a disposizione di tutti i partiti politici.
Mi stupisce, inoltre, che quelli di opposizione, che hanno fatto fronte comune contro questo decreto, non l'abbiano messo ancora a disposizione sui loro siti web.
In questo decreto c'è l'equiparazione dei siti web alle Tv, che come dice Marco Pancini, dirigente di Google Italia: "ha una conseguenza importante: disapplica, di fatto, le norme sul commercio elettronico in base alla quale l’attività dell’hosting service provider, cioè del sito che ospita contenuti generati da terzi, va distinta da quella di un canale tv, che sceglie cosa trasmettere. Significa , distruggere il sistema Internet".
Questo decreto prevede l'autorizzazione ministeriale preventiva per trasmettere via web, una cosa che limiterebbe molto il funzionamento di internet.
I provider sarebbero responsabili dei contenuti pubblicati sul web, e dovrebbero rimuovere quelli che violano il diritto d'autore, pena una sanzione, che potrebbe arrivare a 150 mila euro per ogni richiamo.
Dopo il decreto Levi (ritirato), l'emendamento D'Alia (abrogato), Il Ddl Carlucci per togliere l'anominato in rete (arrenato alla Commissione Trasporti), eccoci di nuovo con un bavaglio per internet.
Con Il Decreto Legislativo Romani , chi ha un collegamento internet, rischia di dover pagare anche il Canone RAI.
Si, avete capito bene!!!
L'Agcom diventerà "sceriffo" della Rete, perchè dovrà vigilare che i siti web rispettino davvero le regole del diritto d'autore.
Chi non le rispetterà, rischia richiami o sanzioni.
In questo decreto c'è un eccesso di delega: a fronte di una legge delega di 11 righe, contiene di fatto, in una ventina di articoli e 35-40 pagine, una riforma radicale delle norme italiane su tv e Internet.
Queste sono solo alcune delle "chicche" di questo decreto, che va o modificato radicalmente o ritirato subito!!!
L'associazione Articolo 21, ha fatto un appello, a cui Vi invito ad aderire in massa: http://www.articolo21.org/34/appello/giu-le-mani-dalla-rete.html
Infine, Vi invito a criticare questo decreto, scrivendo al suo ideatore, cioè il Viceministro Paolo Romani:
paolo.romani@sviluppoeconomico.gov.it oppure: segreteria.romani@sviluppoeconomico.gov.it