di Shady Hamadi*
Cari Giuseppe Giulietti e Articolo21,
vi invito a sottoscrivere l'appello che ha reso pubblico su alcuni giornali oggi lo scrittore e attivista siriano Shadi Hamadi, residente in Italia, che abbiamo audito presso il Comitato sui Diritti Umani della Camera qualche settimana fa.Le notizie che ci giungono da quel paese sono di una gravità estrema ed esigono una reazione da parte di chi non accetta che la morte e la violenza possano prevalere nell'indifferenza.
Matteo Mecacci
(Commissione Affari esteri - Camera dei Deputati. Presidente Commissione Democrazia, Diritti Umani e Questioni Umanitarie dell' Assemblea Parlamentare dell'OSCE. Rappresentante all'ONU del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito)
di Shady Hamadi*
“Le mie parole vogliono essere un grido che proviene dall’intera Siria e una gentile supplica a voi tutti. Da undici mesi la terra che fu la culla della civiltà, vive uno dei momenti più bui della sua storia millenaria. La Siria è insanguinata, non c’è città che si sia potuta sottrarre dal seppellire giovani, anziani, donne e bambini. Questa rivoluzione – differente per modalità e macabra repressione dalle altre – sta pagando nella città di Homs, il prezzo più alto in vite umane.
Hart Safsafi, Bab Sba, Bab Amr, sono alcuni dei quartieri di questa audace città, che hanno e continuano a versare il loro tributo di morte. In questi rioni la mia famigliaaffonda le sue origini e i suoi ricordi, mentre oggi sfida giornalmente la morte.
Solo nell’ultima settimana oltre 500 persone hanno perso la vita, a causa dei continui bombardamenti che colpiscono le abitazioni. Questo massacro di esseri umani, non deve più essere tollerato dall’intera umanità. Non esistono e non possono esserci scusanti per queste azioni compiute dall’esercito del regime siriano, volte a piegare la città di Homs a causa della sua strenua e indomabile resistenza. Il popolo di Siria - alawiti, sunniti, sciiti, cristiani, tutto l’enorme puzzle di etnie e religioni - ha scelto di non accettare più il silenzio, perseguendo l’anelito di libertà comune alla natura umana.
Il compito affidato ai siriani all’estero e a qualsiasi persona, a prescindere dal colore della pelle, fede, nazionalità, è quello di testimoniare e conoscere ciò che accade in Siria. Nessuno deve stare in silenzio né osservare impassibile il perpetrarsi di questo dramma.
Invito tutti voi a cominciare un’opera di sensibilizzazione, volta a far conoscere ciò che accade in questo martoriato Paese. Parlate con i vostri vicini di casa, i vostri amici, scrivete, manifestate e imparate –dalla tragedia siriana - ad amare il prossimo, non scordatevelo.
La mia richiesta a voi tutti, è anche quella di mettere un fiocco nero intorno alle vostre borse, zaini, ovunque voi possiate. Questo semplice gesto permetterà a noi siriani, quando vi passeremo di fianco, di riconoscere chi ha scelto di non lasciar il popolo siriano da solo perché crede nel valore della libertà e della vita umana”.
* Scrittore e attivista
shady.hamadi@hotmail.it
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