di Rodolfo Sala
"Sa chi ammiro tanto? La nostra Milly Moratti, che è un po´ come Mary Poppins". Suggerisce al sindaco di fare un mutuo, ironizza su Prodi, Rutelli e Zaccaria
da Repubblica
L´ultima uscita del bastian contrario Giovanni Colombo, diessino indipendente a Palazzo Marino, riguarda l´Aem: «Albertini lasci perdere la vendita e per incassare soldi accenda un mutuo, faccia come me, io ne ho uno da 40mila euro per la casa, non mi metto a vendere i gioielli di famiglia. Anche perché in casa non ne abbiamo».
Il solito Pierino...
«Ce n´è per tutti, mica solo per quelli di destra».
Avanti.
«Prodi, per esempio. Si è messo d´impegno, dice che a fine mese avremo il nome del nostro candidato alle regionali. Ah, ah».
Perché ride.
«Si è dimenticato di dire quale mese. E quale anno».
Lei ha qualche proposta?
«Alberto Martinelli, coordinatore lombardo dell´Ulivo e mio collega in Consiglio. Lui sarebbe molto contento, e anche noi. ? giusto promuoverlo, così lo schiodiamo anche da Palazzo Marino».
Non le va bene mai nulla. Nemmeno Zaccaria al collegio 3.
«Se la politica e ridotta a spettacolo, allora è meglio candidare un´attrice. La sua compagna, per esempio. E poi qui ci sono le Gallie, là il Rubicone».
E allora?
«Quelli di Roma non devono darci una mano. Al momento giusto vinceremo da soli, inutile che venga qua a Rutelli a dirci che cosa fare».
Mai contenti. Se i leader non vengono a Milano scatta la sindrome d´abbandono. Se vengono lei spernacchia.
«Ma no, fa piacere. Però, quando viene, Prodi non ascolti solo i banchieri e la solita sinistra al caviale».
Fuori i nomi.
«Passera e Profumo. Poi la famiglia Moratti. Che diamine, ci sono anche i peones tosti».
Come lei. Chissà com´è contenta la Milly, sua compagna di banco in Consiglio.
«Ma no, con lei tutto bene. ? la nostra Mary Poppins, dalla sua borsa fantastica esce di tutto».
C´è qualcuno che salva a sinistra?
«Alla fine non ci sono né geni né maghi. Ma neppure stronzi e farabutti».
E di là?
«In aula sono tutti brutti. Quando li vedo fuori alcuni sono molto umani. Come a Cracovia, quattro mesi fa. Che banda: Riccardo Albertini, Paolo Bianco, Marco Ricci e io, a cantare O mia bela Madunina ai polacchi. Comunque non voglio sembrare disfattista: stiamo maturando, la sinistra è un mattone, ma non c´è rosa senza spine».
Meno male.
«Ancora qualche anno e ce la faremo».
Può essere più preciso sulla data?
«Nel 2041, quando io avrò 80anni e sarò finalmente sindaco. Me l´ha predetto una signora, in campagna elettorale. Io ci credo. Finalmente vinceremo e faremo grandi cose».
Nel 2041.
«Già. Peccato solo per la prostata».