di Giornalisti di Panorama
Anche noi giornalisti di Panorama siano stati colti di sorpresa dallâ??annuncio in diretta di Mentana. Sapevamo che si preparava un â??giroâ? di direttori che avrebbe potuto coinvolgerci, ma non pensavamo fosse questo il momento. Per noi, tuttavia, câ??è stata una sorpresa e una preoccupazione in più: i colleghi del Tg5 vedono andar via il direttore che ha fondato il giornale e arrivare un direttore che lâ??editore considera politicamente più affidabile. Sono giustamente preoccupati, soprattutto se si pensa che ci aspettano due anni con importanti elezioni.
Noi però, oltre a questa stessa preoccupazione, ne abbiamo avuta immediatamente anche unâ??altra: la nostra casa editrice, la Mondadori, di fatto con lo stesso editore di riferimento di Mediaset, la famiglia Berlusconi, non ha ancora indicato chi sarà il nuovo direttore. Il primo newsmagazine italiano, il settimanale politico e dâ??attualità più importante del Paese, è stato lasciato senza notizie, come se indicarne la direzione in tempi stretti non fosse importante. Câ??è un candidato? Eâ??, come si dice Pietro Calabrese? E perché non viene reso noto?
E se câ??è un candidato: non ha ancora firmato il contratto o è in corso un braccio di ferro tra diversi gruppi sul suo nome? E quali accordi sulla linea politica dovrà sottoscrivere il nuovo direttore? Queste e altre domande sono circolate tra di noi. Nel dubbio, la redazione ha chiesto alla Mondadori di decidere in fretta e di scegliere un direttore allâ??altezza della tradizione del giornale, un settimanale che ha allâ??attivo decenni di grande giornalismo, nonostante anche momenti di caduta di stile, di difficoltà , di appannamento.
La stessa redazione ha preannunciato il proprio impegno a garantire comunque professionalità , qualità e autonomia dellâ??informazione. Ma è evidente che la preoccupazione è molto forte. Anche per noi, come per il Tg5, due anni elettorali possono significare due anni sotto pressione. Il nome del direttore, e il suo programma, dunque non sono ininfluenti. E così pure lâ??atteggiamento della casa editrice, che può decidere o no di fare schermo difendendo di più o di meno lâ??autonomia del proprio giornale.