di Duilio Giammaria
La guerra in Iraq sembra lontana. Quelle convulse settimane di fine del 2002, sembrano appartenere ad un epoca lontana. Nella guerra che seguì sono morti centinaia di migliaia di civili, più di 4000 soldati americani, centinaia di inglesi. La democrazia inglese chiede conto a Tony Blair, ex prime minister, e lo fa davanti alle teleamere della BBC, che si è impegnata a dare la massima visibilità al “publci hearings” una sorta di disamina critica della politica estera inglese.
Il servizio pubblico inglese, in obbedienza alla sua CHART, al suo contratto di servizio, fornisce nel modo più completo e cercando di raggiungere il numero massimo di cittadini, attraverso ogni mezzo (tv, internet), un informazione specifica su una delle più spinose questioni degli ultimi anni.
Milioni di cittadini inglesi, possono guardare e riguardare l’ex primo ministro rispondere a specifiche e puntuali domande sulle circostanze che portarono la Gran Bretagna nella guerra in Iraq. Ad esempio: su quali dati era basata l’affermazione “in 45 minuti potremmo essere colpiti dall’Iraq”. (ricordo che l’affermazione di Blair finì nei titoli di tutti i telegiornali italiani).
La televisione inglese è dunque al “servizio” del paese per giudicare come si sia formata la decisione della guerra, come è stato influenzato e su quali dati si è basato il processo decisionale di Blair.
Bella prova di democrazia. No?