Articolo 21 - INTERNI
Razzismo: Bettin: "Non sono ragazzate, qui si rischia di superare i livelli di guardia"
di Ugo Dinello
Un gruppo di adolescenti che si è accanito contro un barbone, a Venezia quindici giorni fa. Una ragazzina rumena che si è gettata dalla finestra della scuola stremata dalle prese in giro e dalle cattiverie dei suoi compagni di classe per le sue origini, a Padova sei giorni fa. Un bambino moldavo delle medie, picchiato più volte dai compagni di classe perché "straniero", fatto finire al pronto soccorso da cui i medici hanno chiamato la polizia, a Mestre 3 giorni fa. Se stessimo parlando di un fenomeno criminale la parola giusta sarebbe "escalation". Ma stiamo parlando di ragazzi, di adolescenti che replicano quello che sentono attorno, che cercano di essere adulti concretizzando nei fatti l'atmosfera che sentono nel loro ambiente costruito per loro dagli adulti. Gianfranco Bettin, sociologo e "anima" dell'alternativa alla Lega nel Veneto ha tutti i dati davanti a sè. "Vorrei nessuno si nascondesse dietro la formula del "tanto sono ragazzate", perché è ovvio che il fenomeno non parte da questi adolescenti - spiega - ma non è altro che il dare forma a quei discorsi che non sentono solo in casa, ma alla televisione, su certa stampa, a scuola e sul pullman. i discorsi che i giovani veneti sentono nel Veneto da tutti i loro rappresentanti istituzionali".
E allora dove vanno cercate le radici?
"Nella semina di fascismo che è stata fatta, in Veneto ma non solo, in questi anni. In quello stadio preideologico cui si è arrivati, in cui si afferma, sempre e comunque, che noi siamo il meglio del mondo, mentre agli altri lasciamo due alternative: o ci minacciano oppure, nel migliore dei casi, non meritano il nostro interesse perché non sono uguali a noi. Ecco, nell'elaborazione primitiva dei ragazzi questo stato di pensiero prende forma con questi fatti. Perché stupirsene?"
La scuola nel Veneto è stata gestita per 15 anni dalla destra, con forti pressioni della Lega. Penso ad esempio all'obbligo di studio della "storia dei veneti". I risultati direi che fanno rabbrividire.
"La scuola, nel Veneto, ha favorito la non integrazione, con rarissime eccezioni. Lo strumento educativo è stato usato dalla classe politica regionale per promuovere l'autoreferenzialità, mai per la conoscenza reciproca. Si è assistito all'affermazione, nelle aule, della nostra identità e priorità e non all'apprezzamento del nuovo, all'equilibrio e alla pace nella complessità".
Il Veneto si appresta a dare un mandato alla Lega per il governo del territorio e dei suoi organismi, tra cui l'indirizzo della scuola. Cosa dovremo aspettarci?
"Con la Lega avremo l'enfatizzazione di questi meccanismi. Se il forzista Galan talvolta aveva cercato di moderare almeno i toni più esasperati, aveva sempre lasciato in mano alla destra e alla Lega la gestione scolastica e sociale. L'egemonia della Lega all'interno di questa destra significherà il maturare dello stadio preideologico. Il pericolo della nascita di una vera e propria ideologia che porti allo scontro è ora sempre più grande e nell'immediato futuro potrebbe superare i livelli di guardia"
E allora dove vanno cercate le radici?
"Nella semina di fascismo che è stata fatta, in Veneto ma non solo, in questi anni. In quello stadio preideologico cui si è arrivati, in cui si afferma, sempre e comunque, che noi siamo il meglio del mondo, mentre agli altri lasciamo due alternative: o ci minacciano oppure, nel migliore dei casi, non meritano il nostro interesse perché non sono uguali a noi. Ecco, nell'elaborazione primitiva dei ragazzi questo stato di pensiero prende forma con questi fatti. Perché stupirsene?"
La scuola nel Veneto è stata gestita per 15 anni dalla destra, con forti pressioni della Lega. Penso ad esempio all'obbligo di studio della "storia dei veneti". I risultati direi che fanno rabbrividire.
"La scuola, nel Veneto, ha favorito la non integrazione, con rarissime eccezioni. Lo strumento educativo è stato usato dalla classe politica regionale per promuovere l'autoreferenzialità, mai per la conoscenza reciproca. Si è assistito all'affermazione, nelle aule, della nostra identità e priorità e non all'apprezzamento del nuovo, all'equilibrio e alla pace nella complessità".
Il Veneto si appresta a dare un mandato alla Lega per il governo del territorio e dei suoi organismi, tra cui l'indirizzo della scuola. Cosa dovremo aspettarci?
"Con la Lega avremo l'enfatizzazione di questi meccanismi. Se il forzista Galan talvolta aveva cercato di moderare almeno i toni più esasperati, aveva sempre lasciato in mano alla destra e alla Lega la gestione scolastica e sociale. L'egemonia della Lega all'interno di questa destra significherà il maturare dello stadio preideologico. Il pericolo della nascita di una vera e propria ideologia che porti allo scontro è ora sempre più grande e nell'immediato futuro potrebbe superare i livelli di guardia"
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