di Giuseppe Giulietti
Facciamo nostre le considerazioni dell'avvocato Domenico D'Amati (raccolte con la consueta sensibilità professionale e civile da Ottavio Olita), uno dei professionisti impegnato da sempre nella ricerda del difficile equilibrio tra tutela della riservatezza e diritto alla informazione. Per quale ragione è stato disposto il sequestro di tutto il materiale fotografico? Perchè sono stati sequestrati anche i rullini relativi ai voli di stato?Perchè è stata ipotizzata la truffa e la estorsione? Non si tratta di domande rituali, quanto è accaduto e il linciaggio in atto verso il fotografo possono infatti rappresentare un pericolo precedente per quanti intendano continuare fare i cronisti e a informare la pubblica opinione sui comportamenti di chi riveste cariche pubbliche.
Comprendiamo la durezza dello scontro in atto, ma il diritto della pubblica opinione ad essere informata non può mai essere messo in discussione.
Ci auguriamo che la procura voglia procedere al dissequestro facendo cadere l'ipotesi della estrosione che cosi come è stata formulata rischia di dar luogo a gravi fraintendimenti presenti e futuri.
Negli ultimi tempi il ministro Alfano ha spesso usato gli ispettori per sollecitare grande attenzione alle denunce presentati da singoli cittadini che reclamavano la iolazione dei loro diritti individuali, in questo caso rischiano invece di essere violati i diritti dei cittadini, previsti anche dall'articolo 21 della Costituzione, ad essere informati in modo ampio e trasparente sulle vicende pubbliche e non vi è dubbio che, in questo caso, per vari motivi, si sia in presenza di una grande questione pubblica. Una documentazione ampia e ompleta è resa ancora più necessaria dall'assoluto strapotere mediatico di uno dei protagonisti e dalla violenta campagna che è stata scatenta contro chiunque (moglie, cronisti,fotografi, che siano) o si mettere in discussione le veline di regime.