di Piero Ricca
Il Parlamento ai appresta a nominare due nuovi Giudici Costituzionali. La consuetudine vuole che uno sia scelto dalla maggioranza e uno dall'opposizione. Gira voce che il nome scelto dalla maggioranza possa essere quello del Professor Avvocato Onorevole Gaetano Pecorella, il ben noto difensore di Berlusconi nonchè presidente della Commissione Giustizia della Camera.
Ai lettori di questa testata sono fin troppo familiari il variegato cursus honorum (da Soccorso Rosso a Soccorso Azzurro) e le avvincenti performance legisltative forensi e mediatiche di questo Insigne Giurista.
Basti ricordare che il Nostro ha di recente candidamente ammesso - e or ora vedo che il puntuale Marco Travaglio lo segnala nella rubrica Carta Canta su Repubblica.it - che il famigerato Lodo Schifani era volto, proprio come diceva la "piazza giustizialista", a salvaguardare il "premier" durante il semestre europeo a guida italiana. Un'apprezzabile onestà intellettuale, anche se un poco tardiva.
Un uomo di questo tipo sta dunque per diventare giudice delle Leggi, comprese quelle che lui e lo staff presidenziale hanno elaborato per sottrarre alla Giustizia gli amici degli amici.
Viene in mente una battuta di Daniele Luttazzi. "L'avvocato che mi ha chiesto 20 miliardi ora è Giudice Costituzionale". Si riferiva al Prof. Avv. Vaccarella. Altro nominato dalla "Casa".
Più modestamente potrei dire: l'avvocato che ha appena detto che non avevo "alcun motivo per insultare la persona Berlusconi", e che un'eventuale mia assoluzione costituirebbe un "pericoloso precedente", costui sta per diventare Giudice Costituzionale.
Per nove, lunghi anni.
Mi piacerebbe sapere quale sia la posizione del centrosinistra al riguardo. Accetteranno il nome di Pecorella in cambio del semaforo verde su un loro nome? O sceglieranno per una volta di dire: "preferirei di no"?