di redazione
L’on. Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha introdotto la conferenza stampa spiegando le ragioni che hanno motivato questa iniziativa. "Non vogliamo che L’Aquila diventi un teatro di propaganda, né pro né contro il governo. Il problema è che quando si spengono i riflettori aumenta il Rischio dell’oscuramento e e la disattenzioni può agevolare anche infiltrazioni criminali."
Le proposte sono tre:
-Una campagna di comunicazione istituzionale a livello nazionale che spieghi Non chiusa tutta l’attività turistica. Campagna nazionale (non finanziata nel decreto, da finanziarie).
-Informazione. Chiedere a tutti i Tg nazionali di adottare dei luoghi meno conosciuti: tornare ogni tre mesi per fare il punto. Adozione mediatica.
-Battaglia contro il bavaglio. Non metterlo agli amministratori locali sulla questione delle tasse. I terremotati e sindaci vanno bene e fanno notizia solo quando applaudono? Non esistono aree franche dal diritto di cronaca.
Natale
Di emergenza in emergenza si tralascia di seguire le cose che andrebbero seguite. Raccontare la realtà nel bene e nel male. Né ottimismo né pessimismo. Non corriamo dietro la propaganda, andiamo a vedere se le cose tornano sul serio a funzionare. Racconto da fare non accompagnati.
Petrarca
Controlli: il fenomeno c’è. Militarizzazione. Ma chi vuole fare il lavoro lo fa. Però chi deve sbattersi tutti i giorni non ha il tempo di cercare le notizie. Ci vorrebbe un giornalismo di qualità. Utopistico. Le redazioni aquilane a rischio chiusura. Parecchio in mezzo tra il dire e il fare.
Cialente
Proposte utilissime. Risolvere in tempi brevi la questione della Casa dell’informazione. Non alla chiusura delle redazioni. Andare via da qua è come abbandonare un pronto soccorso. Non viene compreso da nessuno l’originalità del dramma di quello che è successo giù. Qui è venuta giù tutta una città, è come un’ictus. Qui sta per morire una comunità. Le tasse su una comunità che non esiste. Dalle 20 in poi L’Aquila è una città fantasma, senti l’eco. Non c’è più il centro storico. 12.000 famiglie senza case. Il messaggio è che siamo tornati alla normalità.
Pezzopane
Allarme altissimo da lanciare. Redazioni locali in grandissima sofferenza. Sovraesposizione mediatica altissima i primi giorni. Rallentamento con interruzione conferenza stampa presidente del consiglio, poi c’è stato il G8 e il Media Village. Interesse a noi dalla stampa internazionale, a differenza di quella italiana. Il primo caso in cui il terremoto lo pagano i terremotati con le tasse. Siamo costretti ad alzare la posta. Rendere visibile ciò che è invisibile. Fuori da questo territorio sembra che sia già partita la ricostruzione, ma non è così. Noi non vogliamo una soluzione provvisoria che diventi definitiva noi vogliamo ricostruire L’Aquila e i comuni. Le cavallette nei campi non fanno notizia, qui tutti pensano che la ricostruzione è già partita. Stiamo per entrare in rotta di collisione con lo stato.