di Giuseppe Giulietti
Quando Luciano Violante,presidente della commissione Giustizia,provò ad aprire una riflessione sul rapporto tra cronaca nera, rappresentazione mediatica,percezione da parte della opinione pubblica e modalità di voto, si scatenò contro di lui una canea a reti semiunificate fu accusato di essere il nemico numero uno della libera stampa. Da allora quasi tutti i rapporti usciti hanno confermato che tale nesso esiste,e che,subito dopo le ultime elezioni, i tg e le reti del gruppo mediarai, per dare la efficace espressione utilizzata oggi da Ilvo Diamanti,la cronaca nera e le cosiddette notizie”ansiogene”sono drasticamente diminuite. Questa sensazione è confermata anche dai dati forniti dall’osservatorio di Pavia e da quelli di diversi gruppi indipendenti che si occupano della libertà dei media. Le agenzie della paura che tanto hanno contributo alla vittoria della destra si sono trasformate in agenzie del meteo e dei buoni sentimenti,ciò che può produrre ansia,a cominciare dalla questione sociale,deve essere semplicemente rimosso e cancellato.
Questi dati stanno alla base della aggressione al tg3 e alla rete 3 e confermano che non si è trattato di uno sfogo umorale,ma di un piano studiato a tavolino per colpire chiunque, giornale o giornalista, laico o cattolico, italiano o straniero, di destra o di sinistra,osi ancora privilegiare l’analisi della realtà rispetto alla logica della propaganda e della finzione.
Per queste ragioni chiederemo alle autorità di garanzia e alla commissione parlamentare di vigilanza di istituire finalmente un osservatorio capace di rilevare non solo il pluralismo politico, ma anche il grado di pluralismo sociale e la presenza dei diversi temi e soggetti sociali,che sono le vere e principali vittime di quanto sta accadendo.