di Vincenzo Vita e Luigi Zanda
Interrogazione a risposta scritta 4-01895
presentata da VINCENZO MARIA VITA
giovedì 6 agosto 2009, seduta n.252
VITA , ZANDA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno
Premesso che:
i gravi sospetti sulle infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Fondi si sono concretizzati il 6 luglio 2009 con l'arresto di 17 persone tra le quali comparivano, oltre ad alcuni esponenti della 'ndrangheta calabrese, ex assessori, consiglieri e funzionari del Comune di Fondi accusati di aver favorito il controllo della mafia sugli appalti e sul grande mercato ortofrutticolo della città del basso pontino;
già nell'aprile 2008 il Prefetto di Latina aveva insediato una Commissione di accesso agli atti, primo passo per la procedura di scioglimento del Consiglio comunale, al fine di accertare l'esistenza di infiltrazioni mafiose nel Comune di Fondi ; la Commissione ha chiuso i suoi lavori nel settembre 2008 con una relazione inoltrata al Ministero dell'interno, nella quale si chiedeva l'immediato scioglimento del Consiglio comunale della città pontina per le infiltrazioni della 'ndrangheta nella gestione degli appalti pubblici e il controllo del mercato dell'ortofrutta da parte della camorra;
nell'ottobre 2008, in seguito alla relazione inoltrata del Prefetto di Latina il ministro Maroni ha insediato una nuova commissione che dopo tre mesi di lavoro è giunta ad evidenziare le gravi infiltrazioni mafiose nel Comune di Fondi e le conseguenze da queste prodotte sul tessuto economico e sociale della città con speculazioni edilizie, voto di scambio, riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite e condizionamenti nell'affidamento degli appalti pubblici;
nel febbraio 2009, sulla base delle molteplici verifiche compiute, il Ministro dell'interno ha portato la richiesta di scioglimento del Consiglio comunale di Fondi alla Presidenza Consiglio dei ministri; dopo più di cinque mesi dalla presentazione della richiesta, la Presidenza non ha ancora preso una decisione che, invece, solitamente viene presa nel giro di pochi giorni dalla richiesta del Ministro;
il mancato pronunciamento della Presidenza del Consiglio dei ministri è tanto più inspiegabile, viste le dichiarazioni fatte alla Camera dal Ministro dell'Interno il 14 maggio 2009; in quell'occasione il Ministro ha affermato che lo scioglimento di un Consiglio comunale "è sempre un fatto traumatico" ed ha espresso l'opinione che detto scioglimento "deve essere la decisione del Governo", rilevando che l'organizzazione dei tempi della discussione spetta alla Presidenza del Consiglio dei ministri;
la vicenda ha assunto contorni sconcertanti nel mese di luglio: il 6 luglio 2009 la Direzione investigativa antimafia ha disposto 17 arresti che hanno riguardato anche ex assessori, consiglieri e funzionari comunali di Fondi , accusati di aver favorito nello svolgimento delle loro funzioni alcuni soggetti appartenenti alla 'ndrangheta calabrese e alla camorra casertana: tra gli arrestati vi è anche l'ex assessore ai lavori pubblici del Comune, che ha ammesso i suoi legami con la famiglia di 'ndrangheta Tripodo, di cui avrebbe favorito le imprese in cambio di soldi e finanziamenti per le elezioni;
il Consiglio dei ministri del 31 luglio, dal quale ci si aspettava finalmente una decisione sulla richiesta di scioglimento che, alla luce degli ultimi fatti, non poteva che apparire scontata ai cittadini di Fondi come a tutta l'opinione pubblica, ha invece inspiegabilmente rinviato la decisione affermando - si legge nel comunicato - che "Il Consiglio dei Ministri ha deliberato di riconsiderare la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi , a suo tempo formulata dal Ministro dell'interno, sulla base di una nuova relazione che lo stesso Ministro dovrà sottoporre al Consiglio dei Ministri alla luce delle modifiche introdotte dalla legge 15 luglio 2009, n. 94, che entrerà in vigore nei prossimi giorni e che detta nuove norme per lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose",
si chiede di sapere:
per quali ragioni il Governo, a più di cinque mesi di distanza dalla richiesta del Ministro dell'interno, non abbia ancora preso una decisione in merito allo scioglimento del Consiglio comunale di Fondi ;
se non si ritenga che l'ulteriore rinvio di una tale decisione non rischi di lasciare nelle mani del crimine organizzato l'amministrazione del Comune pontino, nel quale le infiltrazioni mafiose sono state recentemente avvalorate dai numerosi arresti operati dalla Direzione investigativa antimafia;
quali siano gli elementi di fatto che hanno indotto il Governo a "riconsiderare la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi ", visto che le modifiche introdotte dalla legge 15 luglio 2009, n. 94, addotte a giustificazione dell'ennesimo rinvio, non hanno impedito al Consiglio dei ministri di sciogliere nel mese di luglio 2009 per infiltrazioni mafiose i Comuni di Fabrizia in provincia di Vibo Valentia e Vallelunga Pratameno in provincia di Caltanissetta;
se e in che tempi il Governo intenda prendere una decisione sulla richiesta di scioglimento del Comune di Fondi , tenuto conto che il perdurare di una tale situazione di incertezza rischia di ritardare ulteriormente il ripristino della legalità nel Comune pontino;
se il Ministro in indirizzo non ritenga che una tale vicenda, che ad avviso degli interroganti rappresenta una manifesta sconfessione del suo operato da parte del Consiglio dei ministri, abbia irrimediabilmente compromesso il suo rapporto di fiducia con la Presidenza del Consiglio dei ministri, a scapito di quella necessaria unitarietà dell'indirizzo politico che dovrebbe caratterizzare l'attività dell'Esecutivo, specie su questioni fondamentali come la lotta alla mafia.