di Nello Trocchia
Per molti è la migliore ministra del governo Berlusconi. Per altri la più
presentabile, Marco Travaglio parlò di lei così: “ Ho avuto la fortuna di
conoscere Giorgia Meloni, una persona che studia, che ha un rapporto reale con
la società, splendida da ogni punto di vista, che si documenta. L’unico
ministro presentabile di questo governo”.
Parliamo di Giorgia Meloni, ministra della Gioventù. Da sempre in prima linea
per la libertà in Cina, per la lotta alle droghe e per la difesa
della legalità. Di recente, unica esponente del governo, ha commemorato la
morte di Paolo Borsellino in una manifestazione organizzata da Azione Giovani.
Meloni, nel marzo scorso, al congresso per la nascita del Pdl, disse: “ Credo
che la dizione popolo della libertà ne debba contenere al suo interno molte
altre. Credo che Pdl debba significare popolo della legalità. Noi siamo tutti
figli di Paolo Borsellino…E questo significa anche attenzione a certe
candidature, perché poi le azioni devono rispondere alle idee” Da
sottoscrivere.
In viaggio a Napoli, ai giovani che inveivano contro la mala politica, disse:
“Difendere lo Stato non è una parola d’ordine astratta. I potenti non hanno
bisogno di sicurezza, sono i più deboli quelli che hanno bisogno di protezione.
La legalità non è un favore ai palazzi del potere”. Parole sante.
Ma anche in casa Meloni la battaglia per la legalità viaggia a corrente
alternata. Nessuna parola è venuta sulla presenza nel suo stesso partito del
pregiudicato Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado per mafia ( Ne
chiederà l’espulsione se diventerà definitiva o bastano le evidenze come
asseriva Paolo Borsellino?). Meloni è rimasta muta sul caso Nicola Cosentino( ecco un' intervista sull'argomento).
Ora arriva la brutta storia del comune di Fondi. Arresti, indagini della magistratura e una relazione di oltre
500 pagine non sono bastate per sciogliere quel comune per mafia. Il presidente
del consiglio Silvio Berlusconi ha chiarito che alcuni ministri si sono opposti
allo scioglimento. Tra questi ci sarebbe anche la giovane ministra Meloni. Nel
maggio scorso dichiarò: “La mia opinione la dirò in Consiglio dei ministri
quando verrà discussa la faccenda. Sta di fatto che si tratta di un caso molto
delicato e prima di arrivare a dire che Fondi, il suo Consiglio, i suoi
cittadini, sono collusi con la mafia, bisogna conoscere bene i fatti, studiare
la documentazione e trarne le conclusioni”.
Ma è davvero così? La ministra in trincea contro mafie e malaffare si è
opposta allo scioglimento per mafia del comune di Fondi? Per quali ragioni?
Senza andare lontani riproponiamo quanto dichiarato dalla deputata Angela
Napoli, prima An e poi eletta nel Pdl, e componente della commissione antimafia
qualche giorno fa, ai nostri microfoni: “Posso andare a guardare in
amministrazioni locali di centro sinistra se ho la certezza di aver lavorato e
fatto pulizia dove ci sono amministrazioni di centro destra, altrimenti non ho
il diritto di parola e non ho il diritto di parlare di antimafia”.