di Salamandra
Un anno fa, truppe speciali statunitensi scovarono in un buco sottoterra il dittatore iracheno Saddam Hussein. Almeno così ci hanno raccontato i dispacci ufficiali di Washington!
Da allora, il ??nemico pubblico numero uno?, l??uomo che per Bush junior impersonava il ??diavolo in terra?, si è visto in due occasioni: mentre lo visitavano dei medici militari e con l??aspetto da barbone un po?? clochard, e alla prima udienza del processo nel quale disse di volersi difendere da solo.
Ma nessuno sa dove è rinchiuso il Rais, né come sta o come viene trattato. Per lui, come per i detenuti afgani di Guantanamo, non esistono le condizioni umanitarie minime, dettate dalla Convenzione di Ginevra e da sempre accettate dalla stragrande maggioranza dei paesi belligeranti. Anche durante la Seconda guerra mondiale, nonostante le forti trasgressioni, il regime hitleriano e quello fascista in qualche modo rispettarono la Convenzione, anche se si macchiarono di un genocidio atroce nei confronti di milioni di ebrei, russi e oppositori politici.
Morti i due dittatori, Hitler e Mussolini, gli Alleati iniziarono uno storico processo ai gerarchi, assassini superstiti: il Processo di Norimberga, che si svolse dall??autunno del 1945 ( appena conclusa la guerra) fino allo stesso periodo del ??46. Nel frattempo i detenuti furono trattati secondo le norme della Convenzione, goderono dei cosiddetti diritti carcerari, ebbero un collegio di difesa e tutto si svolse alla luce del sole, compreso le condanne a morte.
A 60 anni di distanza, il mondo sembra sia tornato indietro, invece, di secoli!
Nell??era della globalizzazione, della libera circolazione delle informazioni via internet, dei media internazionali che ognuno di noi può ricevere con una semplice parabola satellitare, il governo degli Stati Uniti tengono l??opinione pubblica all??oscuro di tutto.
Nulla sappiamo delle condizioni di vita del dittatore iracheno e dei suoi più stretti collaboratori, imprigionati dalla ??Coalizione?. Non conosciamo il luogo di detenzione né ci è dato sapere se rappresentanti di organizzazioni umanitarie internazionali, a partire dalla Croce Rossa e dalla Mezzaluna rossa, usufruiscono di permessi di visita. Tanto meno si stanno svolgendo alla luce del sole le inchieste giudiziarie e il processo contro i massimi responsabili del vecchio regime baatista.
E?? questa la democrazia mondiale per cui sono morti i nostri padri e continuano oggi a morire giovani americani ed europei in Iraq?
E?? forse impopolare per il movimento pacifista e democratico mondiale (che tanta forza ebbe negli anni passati nel mobilitare oltre 100 milioni di persone nelle strade e nelle piazze), chiedere agli Stati Uniti il rispetto della Convenzione di Ginevra?
Hussein è stato uno degli ultimi sanguinari dittatori della terra, forse altri ci saranno ancora, ma la vera forza della democrazia, degli ideali di uomini liberi, dei diritti universali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (così come furono scritti sul sangue dei tanti milioni di morti per l??orrore della Seconda guerra mondiale), è far sì che anche il peggiore e disumano dei nostri nemici, una volta imprigionato e reso innocuo, sia trattato con umanità e riceva un ??giusto processo?.
O dobbiamo piegarci alla logica perversa dell??emergenza terroristica quotidiana, come Bush, Blair e i loro epigoni continuano a propugnarci? ??Non fare al tuo nemico quello che non vorresti fatto a te?: questo precetto cristiano è sempre valido, specie quando il ??sonno della ragione? offusca le menti libere e rischia di generare mostri.
Si chieda dunque nelle sedi competenti la massima trasparenza sui luoghi e lo stato di detenzione di Saddam Hussein e della sua cricca sanguinaria. E li si porti davanti ad un Tribunale internazionale, prima che qualche ??caffè avvelenato? alla mafiosa o qualche altra ??naturale disgrazia? tolga d??impaccio gli scomodi testimoni degli ultimi 20 anni di storia internazionale ( dai gerarchi iracheni ai loro amici arabi ed occidentali)!