di Mediacoop
Quello dell’informazione in Italia è un sistema malato. Lo sconvolgimento in corso prodotto in tutto il mondo dalle nuove tecnologie e dalla nascita di nuovi media si sovrappone nel nostro paese ad una situazione endemicamente affetta da gravissime contraddizioni. Da un lato il predominio pesante del medium televisivo, ove regna un vero e proprio oligopolio, dall’altro il mondo editoriale in crisi ove la drastica riduzione congiunturale delle entrate pubblicitarie ne aggrava lo strutturale squilibrio a favore della televisione.
Tutto ciò nel quadro di un persistente, unico nel mondo, conflitto di interessi che coinvolge il Presidente del Consiglio nonché da comportamenti del Governo inaccettabili, sintomo di un modo di intendere i principi fondamentali che hanno regolato la vita di questo paese. Una situazione che peggiorerebbe se fosse approvati il disegno di legge in tema di intercettazioni. Infatti nell’attuale formulazione si lede in modo sproporzionato rispetto al diritto alla privacy quello all’informazione e si mette in pericolo lo stesso diritto alla sicurezza dei cittadini che potrebbero essere informati di comportamenti criminali (sia economici che sulle persone) troppo tardi per potersi cautelare o perfino per poter contribuire al decorso della giustizia. Per i giornali locali le norme in discussioni inciderebbero sulla sostanza della loro esistenza essendo, giustamente e secondo gli interessi dei lettori, la cronaca il servizio principale richiesto e da loro reso.
Occorre, al contrario, avviare rapidamente, come sostenuto da tutto il mondo associativo del settore, una profonda riforma del sistema complessivo dell’informazione. Per questo motivo nei prossimi mesi, Mediacoop ricercherà tutte le intese necessarie per avviare una forte iniziativa per coinvolgere unitariamente tutte le forze parlamentari.
Per queste ragioni Mediacoop, oltre a manifestare la propria solidarietà ai giornalisti e alle testate sotto attacco, aderisce all’appello promosso da Cordero, Rodotà e Zagrebelski.