Articolo 21 - Editoriali
L'Uisp per il pluralismo e la libertĂ di informazione
di redazione
Libertà di espressione, pluralismo, democrazia: l'Uisp è pronta ad attivarsi in vista della manifestazione per difendere il diritto ad informare ed essere informati, al fianco della FNSI.
Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, ha sottoscritto l'appello dei tre giuristi lanciato da Repubblica e ripreso dall'associazione Articolo 21: "Senza libertà di informazione non c'è democrazia, non c'è libertà di associazione e si spezzano i legami sociali che caratterizzano ogni comunità - ha scritto Fossati - Anche nello sport e nell'informazione sportiva spesso prevale una cappa di conformismo che tende a farne soltanto un ambito di intrattenimento e di canalizzazione del consenso. E non una lente per leggere la società. La comunicazione sociale non fa notizia, tutto ciò che non è business o interesse politico-commerciale di chi comanda, rimane relegato nel cono d'ombra dell'anonimato, come lo sono il volontariato, l'associazionismo sportivo di base, il terzo settore, le 'buone notizie' che vengono dall'attivismo e dall'organizzazione sociale dei cittadini. Difendere i diritti della libera stampa, l'idea di servizio pubblico radio-televisivo, la possibilità dei piccoli editori e delle cooperative dei gionalisti a continuare a vivere, significa difendere pluralismo e democrazia. E cioè lo spirito fondante che anima l'autorganizzazione dei cittadini".
Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, ha sottoscritto l'appello dei tre giuristi lanciato da Repubblica e ripreso dall'associazione Articolo 21: "Senza libertà di informazione non c'è democrazia, non c'è libertà di associazione e si spezzano i legami sociali che caratterizzano ogni comunità - ha scritto Fossati - Anche nello sport e nell'informazione sportiva spesso prevale una cappa di conformismo che tende a farne soltanto un ambito di intrattenimento e di canalizzazione del consenso. E non una lente per leggere la società. La comunicazione sociale non fa notizia, tutto ciò che non è business o interesse politico-commerciale di chi comanda, rimane relegato nel cono d'ombra dell'anonimato, come lo sono il volontariato, l'associazionismo sportivo di base, il terzo settore, le 'buone notizie' che vengono dall'attivismo e dall'organizzazione sociale dei cittadini. Difendere i diritti della libera stampa, l'idea di servizio pubblico radio-televisivo, la possibilità dei piccoli editori e delle cooperative dei gionalisti a continuare a vivere, significa difendere pluralismo e democrazia. E cioè lo spirito fondante che anima l'autorganizzazione dei cittadini".
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