E' sorprendente che il presidente di Confindustria non avverta i tentativi di ridurre o condizionare pesantemete gli spazi di liberta' assicurati da un'informazione completa e plurale

E' sorprendente che il presidente di Confindustria non avverta i tentativi di ridurre o condizionare pesantemete gli spazi di liberta' assicurati da un'informazione completa e plurale. Ha ragione la signora Marcegaglia a lamentare che sui media non si evidenziano a sufficienza i problemi del mondo produttivo e dei posti di lavoro che si perdono. E' indispensabile farlo e, soprattutto poterlo fare tranquillante. Ma ogni volta che qualcuno lo fa, lo su accusa di catastrofismo o si tenta di metterlo all'indice come disfattista. Sorprende, percio', che il presidente di Confindustria non veda un pericolo nel tentativo possente di cambiare regole e limitare spazi, presente in una serie di iniziative contro la stampa, ogni qualvolta essa si occupa appena di problemi delicati e di vicende che riguardano i potenti: dal disegno di legge per impedire la cronaca giudiziaria, alle azioni per risarcimenti milionari verso giornali ritenuti 'contro' in Italia e all'estero, agli attacchi inusitati persino verso giornali e giornalisti fino a qualche tempo fa considerati 'equilibrati' solo perche' non rinunciano ai loro principi e, quindi, esprimono sapienza critica. I colleghi editori della signora Marcegaglia, senza confondersi con gli attori della politica, hanno espresso piu' di un timore, anche per la stessa liberta' del mercato editoriale'.

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