di Redazione
Un assemblea molto combattuta quella dellâ?? ADRAI, lâ??Associazione dei Dirigenti Rai, che si è conclusa nella notte del 21 dicembre.
Dopo due anni di sostanziale asservimento al vertice aziendale da parte del gruppo dirigente uscente dellâ??associazione guidato da Luciano Flussi e Giuseppe Sangiovanni, si è andati alla resa dei conti.
Una mozione è stata presentata a nome del â??partito della Raiâ? da De Domenico ed è stata sostenuta da dirigenti in particolare dellâ??area tecnologica, di quella produttiva e di RaiWay, ma anche da numerosi dirigenti dellâ??area programmi: una mozione fortemente critica in particolare verso le modalità del processo di privatizzazione in corso, che chiede allâ??ADRAI di assumere un atteggiamento molto più fermo e coraggioso.
Questa mozione, contrapposta a quella presentata dal Presidente uscente Flussi, ha avuto la maggioranza dei voti in votazione per alzata di mano. Il presidente dellâ??Assemblea ha allora imposto di ripetere la votazione per appello nominale, che si è svolto alla presenza del tutto inusitata del Capo del Personale, Avv. Comanducci, il quale ha sospeso la trattativa contrattuale in corso con CGIL, CISL, UIL pur di presenziare allâ??appello nominale.
Ma anche così, la mozione del â??partito della Raiâ? era risultata prevalente. Si è allora ricorsi alle deleghe rilasciate da dirigenti non presenti allâ??assemblea, e solo così la mozione Flussi ha prevalso di stretta misura, tra dubbi e contestazioni, per 67 voti a 60.
Tra i voti a favore della mozione allineata alle posizioni dellâ??attuale vertice aziendale Rai si segnalano in particolare quelli di alcuni dirigenti sedicenti vicini alle posizioni della Margherita come Flussi, Cereda, Enni, altri vicini alla sinistra come Pasquale Santoli: il loro voto è stato determinante nello stabilire il risultato finale a fianco di quello dei dirigenti vicini ad An e a Forza Italia.
Tra un mese circa si terranno le elezioni del nuovo Direttivo dellâ??associazione: câ??è da augurarsi che ne esca una rappresentanza dei dirigenti un pò più combattiva e rappresentativa di quella uscente.