di Tania Passa
Stefania Grasso, un’esponente dei familiari delle vittime ieri sera, ha espresso un concetto molto importante, che sembra quasi l’allegoria di questi Stati generali dell’antimafia: “ il senso del giorno dopo” che ti hanno ammazzato un caro è il senso che guiderà tutta la tua vita, ed in fondo questo senso sta guidando le nostre vite, che si sono riunite qui a Roma a mostrare l’Italia più bella , quella che ha trasformato la rabbia e il dolore in impegno.
Molte lacrime c’erano ieri, erano trattenute in mezzo ad ogni vocale pronunciata e ad ogni respiro di chi ascoltava, ma la sofferenza da oggi ha un senso nuovo, l’abbiamo trasformata in speranza.
Ieri all’apertura dei lavori c’erano tutti: associazioni, la società civile , i testimoni di giustizia, i parenti delle vittime, le Istituzioni, la stampa, ma soprattutto c’era una grande umanità che ci rendeva tutti più liberi e uniti.
Don Ciotti ha aperto dialogando con i presenti, attraverso quella forza umana che ha contraddistinto Libera in tutti questi anni : "Una tre giorni in cui la società responsabile si incontra per fare il punto della situazione, in un`analisi che sia il più possibile onesta e al tempo stesso capace di guardare lontano. Per tre giorni qui si lavora insieme in un confronto aperto, vero, mettendo sul tavolo le criticità, le proposte, le positività, i problemi, i nodi, sempre in uno spirito costruttivo. La lotta alle mafie non significa solo repressione del crimine organizzato. Non si può lottare contro le mafie senza progetti educativi, un forte investimento culturale e adeguate politiche sociali che si traducano in opportunità per le persone più deboli, interventi economici mirati, tutela e diffusione dell’ area dei diritti. Essere duri contro le mafie - conclude il presidente di Libera - significa costruire una società meno diseguale."
C’è stato a metà serata poi, il fuori programma più bello , IL Presidente della Repubblica Napolitano, ha chiesto la parola. Per noi, che tutti i giorni lottiamo contro le mafie, spesso con grande dolore, è stato un grande regalo quello di esprimersi, ci ha fatto capire che non siamo soli :
“ Non è da oggi che faccio la conoscenza di Libera e di quello che rappresenta, in questi anni abbiamo perso anche molto , ad esempio un Sindaco che era Falcomatà. Oggi però raccogliamo i fruttti perché il movimento è cresciuto ed insieme ad esso è cresciuta la consapevolezza. La coscienza civile deve partecipare all’Azione dello Stato “.
L’agire quotidiano è una lotta quindi, ed è un grande investimento del dolore, ma trasformare la rabbia in speranza è la strada che abbiamo voluto intraprendere, e con orgoglio oggi comprendiamo che era ed è la strada giusta , e perché no, la parte giusta della storia.