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Articolo 21 - Editoriali
Finita l'occupazione del Ministero della pubblica istruzione. Gli studenti lanciano il "referendum per i saperi"
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di Gaetano Alessi

E' terminata un'occupazione simbolica degli uffici del ministero dell'Istruzione in via Ippolito Nievo a Roma (nei pressi di viale Trastevere). Alcune decine di studenti delle scuole superiori e dell'Università sono entrati nel palazzo del ministero esponendo uno striscione dalle finestre firmato da "LINK- Assemblea studentesca", la rete che unisce Unione degli Studenti e Coordinamento degli Universitari. "Protestiamo contro i tagli indiscriminati a scuola e università -dichiarano gli studenti- chiediamo una didattica innovativa e partecipata e un nuovo sistema di welfare studentesco, che garantisca agli studenti agevolazioni sui libri di testo, sui trasporti, sui consumi culturali. Proprio oggi- aggiungono i rappresentanti della LINK- è stato varato dal Governo il ddl di riforma dell'Università. la rappresentanza studentesca viene ridotta all'impotenza e i Rettori diventano dei monarchi assoluti. La democrazia negli atenei viene distrutta”. L'occupazione “romana” è solo un primo assaggio delle mobilitazioni, dato che gli studenti daranno l' assalto, pacificamente, alle prefetture di otto città (Roma, Napoli, Bari, Lecce, Genova, Taranto, Siena, Torino).

Ma oltre le azioni simboliche l'Unione degli studenti ha messo sul tavolo azioni ben più concrete. "Vogliamo Contare le stelle". E' questo lo slogan del II° Referendum Studentesco nazionale che si svolgerà da oggi all'otto novembre. "Vogliamo far esprimere gli studenti su temi fondamentali della scuola quali il diritto allo studio, la didattica, la rappresentanza studentesca e gli stages formativi - dichiara Stefano Vitale dell'Uds- seppure è un diritto previsto dallo statuto degli studenti quello di essere consultati sulle scelte rilevanti per la scuola, nessuno lo fa mai. Così abbiamo deciso di consultarci da soli e far sentire la nostra voce”.

La macchina referendaria studentesca non è una novità assoluta. Già nel dicembre 2007 lo strumento partecipativo venne utilizzato e portò al voto ben 40.116 studenti costringendo l'allora Ministro Beppe Fioroni ha realizzare, sull'onda del referendum, una carta che garantisce sconti sui consumi culturali. L'iniziativa è completamente "autogestita" e sul sito del sindacato studentesco www.unionedeglistudenti.it, gli studenti possono scaricare tutti i materiali per far partecipare la propria scuola, prevedendo anche la possibilità del voto on-line. "Miriamo almeno a triplicare il dato di partecipazione del 2007 - aggiunge Vitale - anche questa volta il ministro dovrà considerare il parere degli studenti".

L'autunno caldo della scuola italiana ha già calendarizzato un primo momento di verifica che si terrà il 17 novembre in occasione della giornata studentesca mondiale durante la quale “LINK- Assemblea studentesca” promuoverà cortei e attività culturali in tutte le città italiane.

http://gaetanoalessi.blogspot.com/

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