Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
20 anni dopo la caduta del Muro. Se il Presidente Napolitano difende l’Articolo 21, qualche “problemino” in Italia c’è davvero…
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Gianni Rossi

“C’è un giudice a Berlino”? Così un mugnaio di Postdam, secoli fa, esclamava contro le prepotenze del  re di Prussia, per ottenere giustizia. E 20 anni dopo la caduta del Muro di Berlino, forse un giudice l’Italia dei senza diritti sembra possa averlo. Non a Berlino, ma  a Roma,  e proprio al Quirinale, nella persona del Presidente della Repubblica, Napolitano.Preservare i diritti di libertà, a cominciare dalla libertà d'espressione, in Italia e nel mondo. È questo il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che oggi, in occasione dellapresentazione al Quirinale dei premi Eti-Olimpici del Teatro e Vittorio De Sica per il cinema, ha ricordato anche il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. “ Quel giorno del 1989 ha segnato, al pari del 9 maggio del 1945, uno spartiacque della storia europea e mondiale del XX secolo”, ha ricordato Napolitano, “si aprì allora la strada in Germania dell'Est all'affermazione di diritti di libertà che erano già stati sanciti con l'adozione delle Costituzioni subito dopo la II Guerra Mondiale, in particolare a Roma e a Bonn, nei paesi in cui erano stati sconfitti il nazismo e il fascismo. Diritti di libertà, a cominciare dalla libertà di espressione, articolo 21 della nostra Carta, e principi democratici da tenere sempre cari, da preservare e far vivere in Italia e ovunque”.Il crollo del Muro ha significato per molti della generazione del Sessantotto la fine di un incubo, di una contrapposizione antistorica tra europei dell’Ovest, l’Occidente libero e democratico, sotto l’ombrello della NATO, e quelli dell’Est, l’Oriente oppresso dal Patto di Varsavia, sotto il regime del “socialismo reale” sovietico. La fine dell’incubo della guerra nucleare, oltre che della “Guerra fredda”. Un nuovo inizio per i diritti fondamentali, l’abolizione delle censure, la riunificazione delle due Germanie e dell’Europa continentale. Oggi, l’Unione Europea ha una sua Carta costituzionale, seppure molto tribolata, è composta da 27 paesi (in pratica tutti i paesi dell’Est, tranne alcuni dell’ex-Jugoslavia), ma un virus si sta diffondendo attraverso l’etere: il virus del “berlusconismo”, della compressione della libertà di informazione e comunicazione.E come per magia, o più realisticamente per grande intuito politico, ci voleva proprio il Presidente Napolitano a porre l’attenzione sul diritto oggi più maltrattato in Italia, ma non solo: appunto l’Articolo 21 della Costituzione. Viviamo da 15 anni in pieno regime di conflitti di interessi, dovuti essenzialmente all’ingresso in politica di Berlusconi, che riunisce in se stesso un potere abnorme per un sistema democratico, dai media, ai cinema, alla pubblicità, fino alla finanza che conta. E’ questo  “Virus B” che rischia di diffondersi per tutta l’Europa, dopo aver contagiato il nostro paese. Altro che la pandemia del virus influenzale suino!Difendere come primo diritto di libertà l’Articolo 21, quindi, diviene un monito per tutti, cittadini, intellettuali, artisti, forze politiche e parti sociali. E la manifestazione dei 300 mila a Roma il 3 ottobre ha dimostrato che anche nell’opinione pubblica si sta affermando come uno dei diritti fondamentali, anche quello all’informazione, oltre a quelli più “materiali” come la sanità, l’educazione, l’assistenza , il lavoro (Articolo 1 della Costituzione). Viviamo momenti drammatici per la tenuta dell’articolo 21. Gli attacchi alla libera stampa, attraverso il ricorso alla magistratura, e al pluralismo della RAI evidenziano come il regime del conflitto di interessi sia al suo culmine. Sarà una causalità, ma l’intervento di Napolitano arriva a poche ore dal clamore suscitato dall’annuncio del prossimo ridimensionamento di Raitre e della cancellazione dei principali programmi, che hanno caratterizzato questa rete come qualificanti per il concetto stesso di servizio  pubblico.Per Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21: “Napolitano, ricordando il crollo del muro di Berlino, ha voluto significativamente ricordare il valore sacrale della libertà di espressione e la necessità di tutelare sempre e comunque i valori racchiusi nell’Articolo21 della Costituzione, forse uno dei più a rischio nell’Italia dell’irrisolto conflitto di interessi. Ci auguriamo che queste parole siano state ascoltate da tutte le autorità di garanzia  e da coloro, in particolare nel servizio pubblico radiotelevisivo , che avrebbero il dovere di garantire ad ogni cittadino un reale ed effettivo diritto di scelta. “Una delle grandi conquiste della caduta del muro fu la libera circolazione delle idee, opinioni e persone, così  come dopo la caduta del fascismo,  accanto alle libere elezioni, l’articolo 21 della Costituzione rappresentò un baluardo. So che quasi tutti lo smentiranno, ma se il Presidente ha ritenuto opportuno di richiamare l’attenzione sull’ articolo 21 forse avrà sentito quantomeno qualche scricchiolio in Italia. Insomma, su questo tema si avverte che c’è qualche problemino”.Secondo Vincenzo Vita, senatore del PD: “E’ molto importante che il presidente abbia sottolineato l’importanza dell’articolo 21 della Costituzione, che rappresenta nella tutela della fondamentale libertà dell’informazione una conquista da non sottovalutare. Certo fu fondamentale la caduta del muro per il passaggio alla democrazia e alle libertà civili, tra cui appunto quella dell’informazione, dei paesi dell’Est europeo. E ovviamente questo vale a maggior ragione per i paesi come l’Italia, che hanno la fortuna di avere una più antica carta costituzionale”.   
Letto 1190 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21