Articolo 21 - Editoriali
Il 14 i lavoratori in piazza: che farà l'informazione?
di Fulvio Fammoni*
La crisi e la sua vastità, i problemi enormi che causano ai lavoratori, alle lavoratrici e al tessuto produttivo del paese e, la mancanza degli interventi necessari a tutelare chi lavora e a non chiudere imprese, troppo spesso scompaiono dall’informazione.
Quando se ne parla spesso lo si fa in forma distorta, per cui: la difficoltà ad arrivare a fine mese diventa una percezione, le persone da mesi in cassa integrazione diventano i garantiti, i precari senza tutele scompaiono dietro il falso slogan nessuno sarà lasciato solo.
Un tentativo di nascondere la realtà dei fatti e la mancanza di scelte adeguate, dietro un ottimismo di facciata che contrasta duramente con la realtà.
E’ stato uno dei temi al centro della grande manifestazione del 3 ottobre a piazza del Popolo.
Sarà il centro, assieme alle proposte per uscire dalla crisi, della manifestazione indetta dalla CGIL per il 14 novembre nella stessa piazza.
Da settimane sono in corso presidi e iniziative delle realtà in difficoltà, portando a Roma i volti e i problemi della crisi.
Disoccupati, cassaintegrati, licenziati, precari saranno il popolo che riempirà il 14 novembre la piazza: il paese reale non una realtà virtuale.
Chiederanno tutele e sviluppo. Chiederanno un atteggiamento adeguato alla realtà difficile che vivono, tavoli di confronto e misure all’altezza, risposte e rispetto.
Questo è lo stesso atteggiamento che chiedo per quelle persone alla informazione italiana.
Come sarà rappresentata questa iniziativa? Se la priorità per una ripresa vera e non a slogan è “non chiudere imprese e non perdere lavoro”, di questo si parli.
Ognuno come vuole, ma con l’attenzione e il rispetto che il valore del lavoro richiede.
Quando se ne parla spesso lo si fa in forma distorta, per cui: la difficoltà ad arrivare a fine mese diventa una percezione, le persone da mesi in cassa integrazione diventano i garantiti, i precari senza tutele scompaiono dietro il falso slogan nessuno sarà lasciato solo.
Un tentativo di nascondere la realtà dei fatti e la mancanza di scelte adeguate, dietro un ottimismo di facciata che contrasta duramente con la realtà.
E’ stato uno dei temi al centro della grande manifestazione del 3 ottobre a piazza del Popolo.
Sarà il centro, assieme alle proposte per uscire dalla crisi, della manifestazione indetta dalla CGIL per il 14 novembre nella stessa piazza.
Da settimane sono in corso presidi e iniziative delle realtà in difficoltà, portando a Roma i volti e i problemi della crisi.
Disoccupati, cassaintegrati, licenziati, precari saranno il popolo che riempirà il 14 novembre la piazza: il paese reale non una realtà virtuale.
Chiederanno tutele e sviluppo. Chiederanno un atteggiamento adeguato alla realtà difficile che vivono, tavoli di confronto e misure all’altezza, risposte e rispetto.
Questo è lo stesso atteggiamento che chiedo per quelle persone alla informazione italiana.
Come sarà rappresentata questa iniziativa? Se la priorità per una ripresa vera e non a slogan è “non chiudere imprese e non perdere lavoro”, di questo si parli.
Ognuno come vuole, ma con l’attenzione e il rispetto che il valore del lavoro richiede.
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