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Articolo 21 - Editoriali
I mafiosi fuori dalla Chiesa
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di Tania Passa

La CEI , Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi in assemblea generale ad Assisi, ha ribadito ieri, in un documento la distanza tra la Chiesa e la mafia , anche se molti tg con " un uomo solo al telecomando " non se ne sono accorti, il documento dato alle agenzie recita così :

"Non c'è bisogno di comminare esplicite scomuniche - spiega il segretario della Cei, mons. Mariano Crociata - perché chi fa parte di queste organizzazioni criminali già automaticamente è fuori dalla comunione ecclesiale anche se si ammanta di religiosità". La memoria va ai 'pizzini' che Bernardo Provenzano conservava nella sua Bibbia. Crociata però puntualizza: "Non si risolve questo dramma sociale solo richiamando, come è doveroso, l'esclusione dalla Chiesa, ma con l'impego di tutti". Scandisce, Crociata, che è necessaria una "crescita di coscienza civile, cultuale ed umana" e serve un impegno non solo - "assolutamente necessario" - di magistratura e organi di sicurezza, ma di "tutte le istituzioni", le "istituzioni educative", i "cittadini tutti".


Oggi sempre ad Assisi risuonano le parole di Mons. Bregantini, arcivescovo di Campobasso ed ex vescovo di Locri impegnato nella lotta ai clan della 'Ndrangheta, che da Assisi, dove è riunita l'assemblea generale della Cei, invita la Lega a compiere una "forte riflessione per riproporre nella propria agenda tematiche che non sono del Sud, ma di tutti".
"Noi arriviamo a dire che se il Nord non coglie il problema della mafia come problema dell'Italia e quindi anche del Nord - ha detto - succede che lentamente pensa di aver risolto il problema.
Lo scarica sul Sud ma in realtà poi se lo ritrova moltiplicato al Nord". All'ordine del giorno dei lavori assembleari c'è l'approvazione di un documento sulla necessità di aiutare il Sud a superare i problemi attuali. Rispetto all'89, data del precedente documento ecclesiale sul Sud, "l'abbadnono in cui il Sud è relegato contribuisce a rafforzare la mafia e a ritrovarsela a Milano come a Palermo", afferma l'arcivescovo.

"Bisogna creare non solo una reciprocità, ma un'alleanza tra Nord e Sud", afferma Bregantini a margine dei lavori assembleari.
"L'osservazione che faccio a questo Governo - prosegue l'arcivescovo intrattenendosi con i giornalisti - è questa: più la politica sentirà la mafia come problema vero e reale di tutta Italia e più lo risolverà. Più lo delega e meno lo risolve e più se lo ritroverà centuplicato. La questione meridionale va riproposta in modo centralistico, non periferico. Questo è il nodo principale. Anche la Lega - prosegue Bregantini - dovrebbe fare una forte riflessione per riproporre nella propria agenda tematiche che non sono del Sud ma di tutti, e solo insieme le risolveremo". La "proposta" che il presule indirizza alla Lega, più specificamente, è "culturale, più che politica". "Ogni terra, e spesso il Sud - spiega - è una terra marginale. Se assumo la marginalità come valore la devo trasformare in tipicità. Questo lavoro la Lega l'ha fatto benissimo. Poi c'è un terzo pasaggio che la Lega fa fatica culturalmente a compiere, ossia aprire la tipicità alla reciprocità, che è la parola chiave che abbiamo chiesto come vescovi. Il Sud deve migliorare la tipicità, il Nord deve aprirsi alla reciprocità. In questo momento le due realtà si incrociano. Se il Sud sarà capace di scoprire quanto vale e non di piangere scoprirà i valori antichi e presenti oggi. Il nord, che ha già fatto questo lavoro, se non si apre rischia di violare e bruciare gli stessi valori già scoperti. Nord e Sud in questo momento hanno un'unica strada, quella di intrecciarsi. Far sì che i valori dell'uno aiutino i valori dell'altro. Ho detto una frase in assemblea - riferisce Bregantini- che è piaciuta molto ai vescovi: il Nord dà organizzazione, il Sud restituisce con motivazione".

La mafia è un problema dell'Italia dunque, il documento dei Vescovi è importantissimo , ovviamenti i tg parlano di cronaca, e poi figuriamoci se il giorno dopo in cui il direttore del TG1 aveva attaccato un Pm antimafia, avesse aperto con la posizione della Chiesa sulla Mafia, giammai nella repubblica delle menzogne!

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