di Gaetano Liardo*
Oltre tremila beni confiscati alle mafie da destinare per fini sociali rischiano di essere messi all'asta e venduti al miglior offerente. Lo prevede un emendamento alla finanziaria approvato dal Senato e nei prossimi giorni al vaglio della Camera. Una scelta grave che, se portata a termine, segnerebbe una pericolosa battuta di arresto all'azione antimafia nel nostro Paese. La stessa legge sulla confisca e sul riutilizzo sociale dei beni ai mafiosi viene minata alla base. Il tutto per battere cassa, ignorando i grandi risultati, simbolici e materiali, di quanti hanno accettato la sfida di convertire proprietà, frutto della violenza e dell'arroganza delle mafie, nel simbolo del riscatto del nostro Paese.
Vendere i beni confiscati significa restituirli ai vecchi proprietari, che grazie all'utilizzo di prestanome e società collegate, potranno riappropriarsi di quanto lo Stato ha loro, giustamente, sottratto. Solo le mafie, infatti, dispongono della liquidità necessaria per ricomprare i beni. Quella liquidità, guarda caso, garantita loro da un altro provvedimento dell'attuale governo: lo scudo fiscale.
Contro l'emendamento alla finanziaria, contro questo ulteriore regalo alle mafie, Libera e il mondo dell'associazionismo italiano si mobilitano. Domani in oltre 100 piazze si organizzeranno iniziative, concerti, manifestazioni per dire no alla vendita dei beni confiscati, e per ridare slancio e vigore all'antimafia sociale in Italia. Un invito ad essere presenti, partecipi, per esprimere la nostra indignazione e la nostra volontà di continuare la battaglia di legalità in Italia.
Il programma delle manifestazioni:
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2154
*Libera