Come comitato comasco per la difesa della Costituzione abbiamo avvertito il bisogno di trattare il tema della libertà di informazione in un momento delicato della storia del nostro paese. Anche se non è la prima volta che ci occupiamo di questo argomento – abbiamo organizzato insieme ad altre Associazioni culturali e ai Sindacati comaschi la giornata per la libertà di stampa dell’ottobre scorso – riteniamo che allo stato attuale  sussistano   forti preoccupazioni per la libertà d’ informazione in Italia. Basta guardare alle incongruenti motivazioni con le quali vengono sostituiti direttori e giornalisti delle testate dei Tg, di come gli stessi Tg confezionano le informazioni ai cittadini italiani, all’uso di alcuni giornali padronali che più che informare sono diventati  mezzi di ricatto a tutti i livelli, alle accuse pretestuose e false rivolte a coloro che si battono per raccontare di mafia, l’ insicurezza ecc. e, non ultimo, alla classifica stilata da Reporter Senza Frontiere che vede l’Italia collocarsi al 44° posto, dopo la Bulgaria, la Corea del Sud e il Benin, per capire che abbiamo già imboccato la scivolosa via della involuzione democratica. Il senso civile che caratterizza il nostro Comitato, ma per fortuna anche tanti cittadini comaschi, ci spinge ad agire con decisione  proprio per contrastare quella possibile deriva che lo stato di diritto in Italia sta prendendo.
Con Giuseppe Giulietti  faremo il punto della situazione presente e parleremo della necessità e delle modalità di rafforzare la rete delle relazioni tra gli organismi democratici esistenti, i corpi intermedi associativi, le Istituzioni dello Stato democratico  e tutti coloro che vogliono contribuire a mantenere alta la guardia sul tema della democrazia e dei diritti dell’uomo sanciti dalla carta costituzionale.  Pensiamo, infatti, che per difendere il diritto di espressione e di opinione, insieme ad altri importantissimi diritti ritenuti inviolabili dalla nostra Costituzione, occorra unire le forze democratiche, metterle in relazione e costruire un sentire comune che consideri primario l’obiettivo della difesa della democrazia e, di conseguenza, della libertà di opinione espressa con lo spirito e le modalità previste dall’articolo 21. Vogliamo, in altre parole, che al cittadino italiano siano sempre riconosciuti i diritti inviolabili che i costituenti scrissero allora, e che non sia lo Stato ad essere considerato una entità che genera diritti per poi distribuirli in base a principi e a regole che possono essere di volta in volta opinabili.  I diritti dell’uomo sono preesistenti allo Stato stesso, ed esso ha solo il compito di garantirli, non di disporne o di negarli, perché lo Stato è a servizio dell’uomo e non viceversa.  
Questo è lo spirito con il quale lavoriamo e lavoreremo in difesa dei diritti dell’uomo  e della costituzione. E mai alzeremo la bandiera bianca della resa davanti a coloro che, in nome di una falsa modernità, intendono stravolgere le regole democratiche del nostro paese e ridurre le libertà individuali e collettive.

*Coordinatore del Comitato per la difesa della Costituzione- Como