di Roberta Lisi*
Dal 3 al ottobre 3 dicembre. Da una piazza stracolma, a una serata on aire on line – al termine di una lunga giornata in diretta - per dare voce al lavoro. Questo, in estrema sintesi, ciò che è accaduto giovedì.
RadioArticolo1 con gli amici di Radio Città Futura e di Articolo 21, e il patrocinio della Fnsi, ha organizzato una lunga non stop che ha messo insieme mondo della radiofonia e mondo del lavoro per raccontare la fatica quotidiana, l’angoscia del futuro incerto, la rabbia per la perdita del posto.
Il bilancio è presto fatto: cento, forse centoventi tra emittenti locali, radio universitarie e web radio collegate che per tutto un giorno hanno parlato così a circa 200mila ascoltatori e navigatori della rete della crisi del distretto industriale di Porto Torres, dello scoraggiamento degli agricoltori di Trapani che vendono la propria uva ad un prezzo inferiore a quanto pagano per produrla, della consapevolezza dei ricercatori universitari che si scontrano con un mondo del lavoro che sembra respingerli. E poi ancora la disperazione del dipendenti dell’Hotel Charlton di Bologna che stanno per essere ceduti ad una società di servizi come fossero pacchi, o la fredda disperazione dei fisioterapisti delle cliniche private abruzzesi del gruppo Angelini che certo vogliono difendere la propria occupazione, ma si preoccupano soprattutto di cosa può succedere ai pazienti a rischio assistenza. E poi la sera, un incontro, anch’esso davvero partecipato, con il mondo della cultura che ha voluto a suo modo testimoniare solidarietà ai lavoratori delle aziende in crisi giunti a Roma per raccontare le proprie esperienze.
La tragedia dell’amianto, la schiavitù degli immigrati che raccolgono pomodori in Puglia, il dolore delle morti in fabbrica, il valore del lavoro, il dramma della precarietà nelle parole e nelle note di Moni Ovadia, Piera Degli Esposti, Enrico Capuano, Andrea Rivera, Mariella Nava, La casa del Vento e tanti altri artisti che hanno voluto, a proprio modo, dare testimonianza a questo mondo, ben sollecitati da Cirri e Solibello di Caterpillar.
Una piccola, forse, ma importante esperienza che testimonia come fare informazione libera e autonoma, raccontare quotidianamente la crisi che investe il paese, i drammi che si porta dietro in termini di occupazione, salari, coesione sociale è possibile, oltre che doveroso. La radio e la rete, allora, sono una occasione da sfruttare. Tecnologie flessibili che consentono di sperimentare forme e luoghi diversi per realizzare e diffondere questo racconto.
*RadioArticolo1