di Nello Trocchia
E’ una democrazia debole quella che ha bisogno di eroi, ma è una democrazia vuota quella che non onora i propri servitori. Il pensiero corre all’eroe berlusconiano: il fattore mafioso Vittorio Mangano e l’assurdo, a volte, genera emulazione. Su Facebook, termometro di quello che si muove tra le nuove generazioni, c’è un gruppo composto da quasi 200 membri. Gruppo dal nome raccapricciante: Falcone e Borsellino falsi eroi. Precisiamo che di contro c’è chi, un numero spropositato, ne chiede la cancellazione. L’orrore prosegue alla lettura della descrizione del gruppo: Per chi come me odiava e odia Falcone e Borsellino,morti per sete di fama. Il dibattito potrebbe fossilizzarsi sull’opportunità o meno di tenere attivo questo gruppo e chiedere interventi di censura, ma quello che più addolora è la stessa esistenza di persone che, cancellazione o meno, pensano che Falcone e Borsellino siano falsi eroi. Se si accede alle foto c’è una vignetta da horror: Provenzano in alto a sinistra e sotto Falcone su un esplosivo pronto ad esplodere. Il commento di un membro del gruppo è il seguente: ecco il rarissimo documento.... una prova schiacciante del suicidio di Falcone. In un’altra foto ci sono Berlusconi e Dell’Utri, sotto il commento di un fantomatico Alex Costello che scrive: I nostri eroi, sono quasi commosso. Uno, due o cento non conta. Forse continuare a scambiare mafiosi per eroi genera confusione, a volte, come in questo caso orripilanti tentativi di imitazione.