di Giuseppe Giulietti
Come spesso accade varie fonti della Rai si apprestano a smentire ciò che smentire non si può. Ci riferiamo allâ??ampia documentazione preparata dallâ??Associazione Articolo 21 in materia di ascolti e di bilanci degli ultimi anni e alla rigorosa e documentata inchiesta condotta dalla giornalista Denise Pardo sullâ??ultimo numero dellâ??Espresso. E` assai difficile, infatti, contestare dati e valutazioni che sono verificabili da chiunque. E non è certo un caso che, anche in queste ore, importanti organi di verifica dello Stato stiano cercando di comprendere la modalità di formazione dei bilanci e gli stessi advisor siano molto preoccupati dalla commistione tra canone e pubblicità che rischia di spregiudicare le stesse modalità della finta privatizzazione in atto e della futura collocazione in borsa. In ogni caso non occorre certo essere esperti di bilanci e di indici di ascolto per verificare che mai nella storia del servizio pubblico si era verificata una tale assenza di dialettica politica e sociale.
Mai era accaduto nella storia della Rai che un presidente del consiglio chiedesse ed ottenesse la testa dei più autorevoli giornalisti, dirigenti ed autori. Le liste di proscrizione sono state introdotte negli ultimi anni e costituiscono un dato di fallimento politico ed editoriale senza precedenti. Basterebbe questo per procedere immediatamente alla revoca dellâ??attuale gruppo dirigente monocolore che non ha i titoli per smentire nulla e nessuno.