di Roberto Secci
Qualcuno ha commentato l'aggressione a Berlusconi dicendo: "Siamo contro la violenza ma...". No. L'unico commento degno è: Siamo contro la violenza. E niente ma. Sono parole scritte sulla bacheca di Facebook di Adriano Sofri un signore che nella sua vita ne ha viste di cotte e di crude. Sofri è stato condannato a 22 anni di carcere, dopo un lungo e controverso iter giudiziario, quale mandante dell’omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi . Condannato in via definitiva insieme a Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, in seguito alla confessione e testimonianza di Leonardo Marino (ex-militante di Lotta Continua), Sofri si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda, né ha mai presentato richiesta di grazia. Il 9 gennaio 2009, in una intervista al Corriere della Sera, pur ribadendo la sua innocenza, si è assunto la corresponsabilità morale dell'omicidio. La sua presa di posizione davanti a un gesto così dilaniante conferma la coerenza e il forte convincimento democratico che deve essere, a nostro avviso, sottolineato.
Molti di noi, in queste ore, sono sinceramente turbati da quanto accaduto ieri a Milano: : compresi coloro che si oppongono fermamente alla politica berlusconiana e che lo fanno con l’arma della parola e del dissenso civile. Dobbiamo ricordare che negli ultimi mesi centinaia di migliaia di italiani sono scesi in piazza, in occasioni diverse, per dire no alla politica di questo governo: il 3 Ottobre, sotto le bandiere della FNSI , in difesa della libertà di informazione e il 5 dicembre in una manifestazione partita dalla rete internet con l’onda viola contro chi viòla la Costituzione . Ma torniamo all’aggressione di domenica a Berlusconi, ad opera di una persona disturbata psichicamente, che vogliamo condannare senza se e senza ma. Le immagini trasmesse a rullo dai telegiornali hanno messo a nudo un paese profondamente diviso, drammaticamente strattonato tra l’esecrazione per il gesto del lancio della statuina che ha ferito tutti e il pensiero che quanto è successo era già scritto e frutto dell’escalation che ha tra i protagonisti lo stesso Berlusconi e molti uomini del suo governo. Noi siamo tra coloro che condannano il gesto folle senza se e senza ma. Abbiamo però il dovere di raccontare il clima che si respira in queste ore e per il quale si rende indispensabile uno sforzo comune, unitario, affinchè si possa davvero tornare a ragionare con serenità. Ieri sera abbiamo assistito nei telegiornali a una serie di dichiarazioni pesantissime dei Ministri La Russa e Bonaiuti (ma anche di altri) su quanto detto dal Presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro: mi verrebbe da dire che politici e giornalisti non avevano probabilmente letto per intero la dichiarazione di Di Pietro che non ha bisogno di difensori per far valere le proprie idee. Questa mattina replica con reazioni durissime contro le parole di Rosy Bindi responsabile di aver detto che il clima che si respira in questo Paese è anche frutto delle continue campagne di aggressione contro il presidente della Repubblica, contro il presidente della Camera, della Corte costituzionale e i giudici. Al Presidente Berlusconi diciamo: Potrà sempre contare sulla nostra intransigente condanna ad ogni forma di violenza e sulla nostra altrettanto ferma opposizione democratica. Lei smetta di considerare l’opposizione un inutile strumento democratico e la Costituzione Italiana una carta vecchia che deve essere cambiata. Si rassegni: noi non rinunceremo ad opporci al programma del suo governo e difenderemo con tutte le armi previste dalla nostra Carta , la Costituzione Italiana. Auguri, sinceri, di pronta guarigione.