di Nello Trocchia
Si parla tanto di dialogo e di riforme condivise, ma le parole vanno riempite di concetti, di sostanza, di materia. La legge sulla cittadinanza è datata 1992, migliorarla seguendo le istanze che vengono dalle seconde generazioni, dal mondo associazionistico potrebbe essere una prima pietra per dare forma e sostanza alla parola abusata del dialogo. La prima vera riforma condivisa. E siamo sicuri che nessuno, ma proprio nessuno parlerà di inciucio. Andrea Sarubbi(Pd) commenta il testo unificato che martedì(22) inizierà il cammino alla camera: " Il testo unificato, redatto dalla collega Bertolini( Pdl), che mette insieme le 13 proposte di legge presentate, ha degli aspetti positivi , in primis quello di diminuire i tempi della burocrazia per il rilascio della cittadinanza e del permesso di soggiorno, prevede, tra l'altro dei costi, ma è lontana dalla proposta bipartisan, la 2670 ribattezzata Sarubbi-Granata". Una proposta di legge che prevedeva il dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 a nni e l'introduzione dello ius soli temperato, chi nasce in Italia diventa cittadino italiano senza aspettare i 18 anni, attraverso un percorso di identificazione con la cultura del nostro paese. " Della nostra proposta resta poco nel testo unificato che Bertolini ha portato in aula, ma noi non demordiamo. Parlando con i singoli deputati del Pdl mi dicono che sui minori è giusto rivedere la norma e noi ripresenteremo lo ius soli temperato come emendamento. Sarà approvato? Io dico di sì". Potrebbe essere una riforma condivisa, senza inciuci perché riguarda migliaia di persone, e non la vita politica-giudiziara del solito noto.