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Articolo 21 - Editoriali
Donne: perchè la pubblicità non sia più un'offesa
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di Antonio Palagiano*

Nel formulare a tutte/i voi i miei migliori auguri di buon anno, desidero ricordare l’ultimo atto parlamentare che ho depositato nel 2009. Si tratta di una interrogazione al Ministro delle Pari Opportunità circa la disparità di trattamento nel sistema pubblicitario – in particolare per quel che riguarda le affissioni e la cartellonistica - della donna rispetto all’uomo.
Grazie ad una segnalazione dell’UDI (Unione Donne Italiane) è emerso, infatti, che l’Italia, pur avendo sottoscritto due risoluzioni comunitarie nel 1997 e nel 2008, che invitano gli Stati ad adottare “tutte le misure adeguate per eliminare gli stereotipi sulla divisione dei ruoli fra i due sessi e le pratiche derivanti da una concezione fondata sull'idea della superiorità o inferiorità di un sesso rispetto all'altro”, risulta carente sull’adempimento di tali direttive. Le risoluzioni, nonché la CEDAW (Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne) sottoscritta dall’Italia nel 1980, indicano i numerosi danni che aluni messaggi pubblicitari, specie quelli in cui l’immagine è l’elemento dominante, comportano nei confronti della dignità del genere femminile.

Diversi comuni italiani, per fortuna, hanno adottato delle normative autonome e stanno ascoltando l’appello di tante donne del nostro Paese che chiedono maggiore rispetto da parte del mondo mediatico-pubblicitario. In Sicilia ad esempio i centri di Niscemi e Caltagirone hanno approvato delle delibere specifiche in materia di affissioni e il 25 novembre scorso anche Napoli ha adottato una delibera in tal senso: “Napoli città libera dalla pubblicità lesiva della dignità femminile”.

L’interrogazione che ho depositato il 23 dicembre 2009 è finalizzata ad impegnare il Governo e il Parlamento affinché finalmente si decida – con azioni concrete – di bandire definitivamente nel nostro Paese ogni forma di pubblicità lesiva nei confronti della dignità femminile. Attendiamo la risposta del Ministro Carfagna e poi continueremo la nostra azione affinché i diritti delle donne e la parità di trattamento siano alla base della nostra cultura… in tutti i campi!

*da http://www.antoniopalagiano.it/

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