di Giuseppe Giulietti
da L'UnitÃ
«La sinistra dovunque ha vinto ha portato miseria, terrore e morte...». Con queste parole il presidente del Consiglio ha aperto la sua campagna elettorale tornando ad indossare i panni dellâ??estremista, dopo la breve parentesi buonista di fine anno. Le sue parole avrebbero dovuto sollevare una reazione ferma ed intransigente in primo luogo da parte dei simil-liberali di ogni parte e di ogni colore. Per lâ??ennesima volta invece i cerchiobottisti di carriera ed i cosiddetti moderati del centrodestra hanno fatto finta di non sentire. Il violento e volgare anatema scagliato da Berlusconi non ha suscitato, salvo pochissime eccezioni, le passioni civili e gli eroici furori di quei «benpensanti» che invece, a giorni alterni chiedono alle opposizioni di essere educate, rispettose, miti, occidentali...
Prendiamo dunque atto che nel centrodestra non esiste più chi abbia il coraggio di criticare il lancio dei treppiedi verbali scagliati dal capo. Nel centrosinistra si è fatto notare che forse siamo in presenza di un Berlusconi disperato, ormai prossimo alla sconfitta e dunque non più lucido. Questa interpretazione contiene qualche elemento di verità , ma rischia di sottovalutare la forza e la spregiudicatezza con la quale Berlusconi affronterà la prossima campagna elettorale. Il lucido delirio sarà il tratto dominante delle prossime settimane che saranno caratterizzate dal tentativo di cambiare, a colpi di maggioranza, le regole del gioco a partire dalla legge elettorale e dalla par-condicio. Il controllo quasi integrale delle piazze tv darà a Berlusconi un vantaggio politico ed elettorale che sarebbe folle sottovalutare.
Le tv non decidono «da sole» il risultato, ma quando gli schieramenti corrono testa a testa, non vi è dubbio che le tv possono giocare un ruolo essenziale. � del tutto evidente che tentare di battere Berlusconi inseguendolo nei suoi deliri e facendosi imporre i temi e i tempi sarebbe una scelta suicida. Per queste ragioni al Berlusconi lucidamente delirante andrà contrapposto un progetto politico comprensibile, rigoroso e appassionato che entri nelle teste e nei cuori di milioni di donne e di uomini, capaci di diventare altrettante emittenti umane perché preventivamente convinte della bontà del leader, dei candidati e, soprattutto, del progetto.
Nei giorni scorsi, dalle colonne di questo giornale, Antonio Padellaro ha lanciato un invito a tutte le opposizioni politiche, sociali, culturali, a ritrovarsi a Roma in Piazza S. Giovanni per sancire un patto popolare unitario, per iniziare nel modo migliore il viaggio che dovrà portarci a vincere prime le elezioni amministrative e poi le elezioni politiche. Quella proposta ha già suscitato lâ??interesse e lâ??adesione di tante forze politiche, associazioni e movimenti. Lâ??ampiezza, la quantità e la qualità delle adesioni è la conferma di unâ??esigenza profonda, sentita da tante persone, al di là delle sigle di appartenenza. In queste ore è stato il medesimo Romano Prodi ha dare la sua adesione allâ??iniziativa. E allora perché attendere ancora?
Evitiamo qualsiasi sciocca contrapposizione tra riformisti e radicali, tra cattolici e laici, tra liberali e socialisti, tra milanisti e romanisti... Sia la stessa coalizione, nella prossima riunione, ad indicare giorno e ora e modalità dellâ??iniziativa. Si formi un comitato aperto ad associaizoni, movimenti, intellettuali, giornali, riviste, emittenti, capace di organizzarla nel modo migliore e soprattutto con grande spirito unitario e con una dose di immensa passione civile. Per una volta dovremo essere capaci di privilegiare il progetto e la sintesi rispetto ai pur legittimi orgogli di partito o di associazione. In piazza sarebbe opportuno che parlasse il solo Prodi. Lasciamo a lui il compito di tratteggiare le idee forza del programma comune. Sarà una sorta di presentazione popolare del manifesto di Prodi e del centrosinistra per lâ??Italia. Le sue parole, pronunciate a nome collettivo, faranno capire a tutti che quella sarà una manifestazione per la libertà , per la solidarietà , per la pace, per unâ??Italia legale serena e forte in Europa e nel mondo. Sarà quella lâ??occazione per suscitare entusiasmo e dare motivazione a quelle migliaia e migliaia di cittadini e di cittadine che nel 1996 fecero la differenza con il loro impegno gratuito e con lâ??entusiasmo di tanti militanti e di tanti volontari che si trasformarono, appunto, in efficaci e preziosissime emittenti umane.
Lâ??Associazione Articolo 21 che ha già dato lâ??adesione alla proposta di Padellaro attraverso il suo presidente Federico Orlando, ha deciso di aprire un forum (www.articolo21.com) per raccogliere proposte e suggerimenti capaci di trasformare le tante adesioni in un grande e ravvicinato appuntamento comune.