di Avviso Pubblico
Continua l’escalation di minacce contro coloro che denunciano e si ribellano ai fenomeni mafiosi. In pochi giorni due episodi che sono l’emblema di un sistema che vorrebbe “zittire” coloro che “non ci stanno”.
Avviso Pubblico esprime solidarietà all’attore lodigiano Giulio Cavalli che non ha potuto recitare lo spettacolo “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe” a causa del ritrovamento di 23 proiettili inesplosi nella sala del Tieffe Teatro di Milano
Solidarietà anche all’imprenditore casertano Roberto Battaglia, che ha trovato il coraggio di denunciare il giro usuraio-estorsivo di cui era rimasto vittima portando all’arresto di alcuni malavitosi legati al clan dei Casalesi.
«Cavalli e Battaglia sono due persone che i clan mafiosi non tollerano perché parlano, denunciano ed agiscono in coerenza ai valori in cui credono. Dobbiamo fare in modo che queste persone non si sentano sole e non siano isolate. La loro battaglia deve essere anche la battaglia di tutti i cittadini italiani onesti. Sottolineo tutti gli italiani perché, come vediamo, i clan minacciano al Sud e al Nord, a testimonianza di come essi siano presenti su tutto in territorio nazionale, infiltrandosi nel tessuto economico-finanziario e, specie nel Mezzogiorno, in quello politico, come testimoniano i 190 decreti di scioglimento di comuni per infiltrazione mafiosa dal 1991 ad oggi» afferma Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. «Non dobbiamo abbassare la guardia. Chiediamo alle autorità territoriali competenti di garantire la massima sicurezza a Giulio Cavalli e a Roberto Battaglia. In queste circostanze, a tutta la politica e, in particolare, a quella lombarda e campana, come Avviso Pubblico chiediamo di dare dei segnali precisi ed inequivocabili nella lotta alle mafie, partendo dal sostenere concretamente chi oggi ne è pesantemente minacciato».