Articolo 21 - Editoriali
Pd, quello che gli altri non dicono
di tania Passa
Ieri 30 marzo verso le 23 e 45 qualcuno la fatidica frase l’ha pronunciata , per’altro qualcuno che questo Paese lo conosce assai bene e lo studia da anni, Ilvo Diamanti. La frase è tranchant, amara come tutte le verità “IL passaggio dai Ds e Margherita al Pd non è riuscito. Il Pd non ha un’identità” questo il commento del sociologo in un’intervista televisiva rilasciata al programma “ Parla con me”.
D’altronde basta entrare nella sede del Pd il giorno delle elezioni per capirlo, apertura dell’ascensore al terzo piano, dove è allestita la sala elettorale per giornalisti e simpatizzanti, tutto pulitissimo ed efficiente, ma i visi dei lavoratori sono contriti come se tenessero qualcosa tra i denti, che però non pronunciano.
Gli unici a non avere i visi così sono i dirigenti, tutti accuratamente distanti con il mento alzato e in solitaria autoreferenzialità.
Chissà se la sede del Nazareno contenga un morbo che renda i dirigenti scollati dal Paese reale appena nominati, d’altronde è la sorte toccata a tutti quelli che hanno occupato le poltrone a S. Andrea delle Fratte.
Purtroppo la dimostrazione dell’arroganza becera della dirigenza Pd è in un fatto emblematico , forse la metafora che segna la distanza di una classe dirigente, dal paese e dai saperi reali. Facebook all’interno del palazzo è consentito solo ai dirigenti , ai lavoratori pd è stato chiuso l’accesso al sito. La motivazione è che distoglie dal lavoro, inutile sottolineare che le segretarie con 20 anni di partito alle spalle, da PCI ,PDS DS, sul lavoro potrebbero scrivere un ‘ trattato’ , e ahimè poverino chi non ha capito il ruolo della rete e i social network nella comunicazione di un paese e quindi del partito.
Come ci spiegava Hegel il demonio cova nei dettagli, forse bisognerebbe ricominciare a riempire di contenuto i piccoli gesti, per esempio i rapporti umani che poi sono lo specchio di un’identità.
Un ultimo consiglio ai dirigenti di un partito popolare, se le persone vi passano accanto e si sentono a disagio o cambiate comportamento o cambiate lavoro. Perchè questo è il partito nato sull'esempio ed il pensiero di Moro e Berlinguer, ma certo quella era un'altra storia.
D’altronde basta entrare nella sede del Pd il giorno delle elezioni per capirlo, apertura dell’ascensore al terzo piano, dove è allestita la sala elettorale per giornalisti e simpatizzanti, tutto pulitissimo ed efficiente, ma i visi dei lavoratori sono contriti come se tenessero qualcosa tra i denti, che però non pronunciano.
Gli unici a non avere i visi così sono i dirigenti, tutti accuratamente distanti con il mento alzato e in solitaria autoreferenzialità.
Chissà se la sede del Nazareno contenga un morbo che renda i dirigenti scollati dal Paese reale appena nominati, d’altronde è la sorte toccata a tutti quelli che hanno occupato le poltrone a S. Andrea delle Fratte.
Purtroppo la dimostrazione dell’arroganza becera della dirigenza Pd è in un fatto emblematico , forse la metafora che segna la distanza di una classe dirigente, dal paese e dai saperi reali. Facebook all’interno del palazzo è consentito solo ai dirigenti , ai lavoratori pd è stato chiuso l’accesso al sito. La motivazione è che distoglie dal lavoro, inutile sottolineare che le segretarie con 20 anni di partito alle spalle, da PCI ,PDS DS, sul lavoro potrebbero scrivere un ‘ trattato’ , e ahimè poverino chi non ha capito il ruolo della rete e i social network nella comunicazione di un paese e quindi del partito.
Come ci spiegava Hegel il demonio cova nei dettagli, forse bisognerebbe ricominciare a riempire di contenuto i piccoli gesti, per esempio i rapporti umani che poi sono lo specchio di un’identità.
Un ultimo consiglio ai dirigenti di un partito popolare, se le persone vi passano accanto e si sentono a disagio o cambiate comportamento o cambiate lavoro. Perchè questo è il partito nato sull'esempio ed il pensiero di Moro e Berlinguer, ma certo quella era un'altra storia.
Letto 1583 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21