di Giuseppe Giulietti
Riuscirà mai la destra di Berlusconi a liberarsi dallâ??ossessione del conflitto dâ??interessi e a prendere la strada della politica? Sino ad oggi questo miracolo non si è compiuto, nonostante Berlusconi ami rappresentarsi come il nuovo â??Papaâ? dellâ??impero del bene. Nei giorni scorsi Silvio il mistico è tornato a vestire i panni del liberale di razza, al quale è toccata la faticosa missione di liberare lâ??Italia dai comunisti e dal nuovo Stalin che avrebbe questa volta assunto le sembianze di â?¦Romano Prodi.
Verrebbe voglia di liquidare il tutto invocando lâ??intervento di un'esorcista, tanto per restare in tema di santità e di possessione diabolica.
Proviamo invece a prenderlo sul serio e a lanciargli una sfida autenticamente liberale. Nei prossimi giorni dovranno essere scelti i nuovi presidenti dellâ??Autorità anti-trust e dellâ??Autorità di garanzia per le comunicazioni, a seguire toccherà poi al nuovo consiglio di amministrazione della Rai. A questi â??arbitriâ? toccherà garantire, nella stagione del conflitto dâ??interessi, la libertà dei mercati, i diritti dei consumatori, la parità di accesso al sistema delle comunicazioni, anche e soprattutto durante le campagne elettorali. Le Autorità di controllo, come è noto, sono un portato tipico della cultura liberale e di mercato, rappresentano un presidio di quel principio della divisione dei poteri che costituisce uno dei valori fondativi di quella cultura liberale della quale Berlusconi si considera il â??Papa" ed il â??papà â?.
Le prossime nomine, dunque, saranno la sua grande occasione per dimostrare che e` davvero capace di stupirci con effetti speciali. I più maliziosi sospettano che Berlusconi voglia dare un riconoscimento ed un posto a suoi fedelissimi intesi come legali, ex legali, consulenti, soci fondatori di Fininvest, di Publitalia o di Forza Italia. Vogliamo illuderci che si tratta di voci cattive messe in giro da agenti provocatori o dai soliti comunisti che hanno preso in ostaggio le redazioni di quasi tutti i giornali , come ama simpaticamente dire il medesimo Berlusconi.
Se così non fosse , perché, invece, non prova a prendere in considerazione lâ??idea dâ??indicare personalità distanti dalla sinistra, ma comunque dotate di senso dellâ??autonomia e della dignità personale? Penso, per esempio, ad Emma Bonino. Non ho particolari simpatie politiche per le sue posizioni, anzi su alcune di esse ho un dissenso non marginale. Sugli stessi temi della comunicazione, dalla liberalizzazione al privatizzazione, Emma Bonino ha spesso espresso posizioni assai distanti da quelle della sinistra, politica, sociale, sindacale. In questi giorni, tuttavia, il medesimo Berlusconi ha più volte espresso la sua simpatia per i radicali che ha definito â??lontanissimi dalla cultura della sinistra...â?.
Proprio per questo Silvio Berlusconi non dovrebbe avere esitazioni alcuna nel proporre e nel sostenere la candidatura di Emma Bonino alla presidenza delle Autorità di garanzia . Tale candidatura avrebbe il pregio di essere rischiosa e davvero inaffidabile per tutti. Emma Bonino, comunque,si giudichi la sua azione politica , è una persona libera, lontana da tutti i partiti-azienda, capace di tutelare i diritti dei consumatori e di ogni minoranza. I padroni dei trust e dei monopoli non potrebbero certo dormire sonni tranquilli.
Farebbe soffrire anche la sinistra, ma proprio questo si deve chiedere e pretendere dagli arbitri. Da parte mia non avrei esitazione a dare il consenso a candidature contrassegnate da questo profilo e da questa autorevolezza. Riusciranno Berlusconi e la destra aziendalista ha trovare il coraggio per proporre e per accettare una simile sfida? Temo di no, ma confido che almeno la zia suora possa liberare lâ??amato nipote da quellâ??autentica â??possessione diabolica" rappresentata dal conflitto dâ??interessi .