Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Quando il condannato per favoreggiamento alla mafia diventa personaggio "illustre"
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Gaetano Alessi

“Illustrissimo”, anzi “Onorevole”, sua “Eccellenza” o perché no, conte, duca, marchese, principe, cavaliere.L’Italia è il paese degli appellativi più o meno altisonanti. A dire il vero anche le altre nazioni non disdegnano di aggiungere un aggettivo davanti al nome, ma spesso in questi paesi l’appellativo meritorio è frutto di azioni più o meno onorevoli. Ma da noi, patria del “familismo amorevole”, questa regola subisce delle eccezioni. “Totò, come è affettuosamente chiamato da tutti, candidato della Casa delle Libertà alla Presidenza della Regione nelle consultazioni regionali del 24 giugno 2001, il sessanta per cento degli elettori siciliani ha votato per lui, divenendo così il più giovane Presidente che la Regione Sicilia abbia mai avuto”. Si chiude così, senza curriculum giudiziario, la presentazione di Totò Cuffaro pubblicata sul sito del comune di Raffadali (Ag) ed in un opuscolo realizzato con la "complicità” di molti commercianti. Probabilmente un’affettuosa dimenticanza voluta dal sindaco, Silvio Cuffaro, guarda caso fratello del senatore amante di cannoli post condanna. E pensare che la sentenza d’appello dello scorso 22 gennaio è stata peggiore rispetto a quella inflitta in primo grado dal tribunale di Palermo per il senatore dell’Udc che risulta dimesso dal partito ma non dall’ onorevole carica in palazzo Madama. Nonostante la condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato di mafiosi abbia interdetto Totò Cuffaro dai pubblici uffici, l’ex governatore siciliano continua ad avere potere di firma su leggi ed emendamenti. Lusso da “cittadino illustre” che la pagina comunale di Raffadali del fratello sindaco gli omaggia dimenticandosi di alcuni cittadini senza condanne: il deputato antifascista, scrittore e  Sindaco per 35 anni del paese Salvatore Di Benedetto, Vittoria Giunti, partigiana e primo sindaco donna della Sicilia, Nino Cuffaro, solo omonimo di Totò, assessore e "cuore pulsante" della cultura di Raffadali per 25 anni al quale è stato intestato il teatro comunale oggi del tutto abbandonato, Mariano Burgio e Michelangelo La Rocca animatori della rivolta contadina contro i feudi, ed i poeti di caratura nazionale Enzo Argento e Salvatore Maragliano. Ma l’amore fraterno non si ferma davanti a nulla, neanche alle condanne. E poi in Sicilia se non hai qualche pendenza giudiziaria, “illustre” non puoi essere. Ad essere sinceri anche Di Benedetto e Giunti ricevettero alcune condanne: quelle fasciste. Volevano ridare agli italiani libertà e dignità. Uomini d’altri tempi, ora sarebbe bastato regalare un vassoio di cannoli per fare contenti tutti!! Ma ognuno si sa, ha i suoi riferimenti etici. Quindi il Senatore “illustre” continuerà ad avere la sua bella pagina sul sito del Comune di Raffadali, aspettando che Corleone si decida a fare altrettanto….Di personaggi “illustri” da quelle parti ne sono girati parecchi.

 

http://gaetanoalessi.blogspot.com/

 

 

 

Letto 2271 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21