di Stefania Limiti
Non è la prima volta che Angelo Gargani, nome che oggi leggiamo acconto ad altri presunti appartenenti alla nuova P3, conquista le cronache. Il magistrato, pochi lo ricordano, era presidente della III Corte d’assise di Roma che fece scelte decisive nel processo per l’uccisione dell'alto dirigente del Sismi Nicola Calipari: infatti, emise la sentenza in base alla quale Mario Luis Lozano, il Marines che il 4 marzo del 2005 sparò all’aeroporto di Baghdad contro l’auto nella quale viaggiava Calipari colpendolo a morte, non poteva essere processato per omicidio perche' "i militari dei contingenti militari che si trovano all'estero in regime di guerra o di pace ''rispondono in via esclusiva alle proprie leggi e allo Stato di appartenenza''.
Una sentenza da molti contestata e che mise la parola fine sulla possibilità di fare luce su una vicenda dai contorni ancora oggi assai oscuri.
La nomina di Gargani fu improvvisa e inaspettata: chissà se se c’è un filo rosso che la lega alla loggia di cui in questi giorni apprendiamo l’esistenza.