Ora continui la preghiera e la mobilitazione per la liberazione del popolo iracheno e di tutti gli altri giornalisti rapiti

Ieri eravamo davanti ai palazzi della politica in una giornata inclemente a testimoniare col sacrificio personale del digiuno la nostra solidarietà, anche fisica con la sofferenza degli ostaggi, dei loro cari e con quella grande sofferenza che fa da sfondo a questa drammatica vicenda, quella del popolo iracheno. Con noi câ??era Simona Torretta e la gente di un Ponte per..Fabio Alberti e altri amici e fratelli, intirizziti dal vento freddo e con il bracciale bianco dei digiunanti ridotto ad un straccio colante. Sapevamo tutti quanti che stavamo facendo quello che ci eravamo impegnati a fare, in uno sforzo di pubblica testimonianza della condivisione di valori fondanti la nostra umanità e la nostra convivenza: il rifiuto della guerra, dellâ??ingiustizia, della violenza.  Oggi abbiamo piegato la nostra testa nella prosternazione del ringraziamento, chè la notizia ci è giunta nella moschea poco dopo lâ??ora della preghiera del tramonto di questo giorno benedetto di venerdì. Con la riconoscenza dei timorati e il coraggio ostinato del credente abbiamo chiesto allâ??Altissimo che non cessi la Sua benedizione e che giunga altra festa per Florence, Hassan, Taysir Alluni e pace e giustizia per il popolo dellâ??Iraq, per tutti i popoli oppressi, per ogni creatura.  Domani rinfrancati da questa gioia riprenderemo la nostra azione affinché le coscienze si convertano al bene, alla pace, alla misericordia in quel processo di umana coesione che vicende come questa innescano e galvanizzano, con gli amici e i fratelli, i compagni di strada di questi giorni di ansia e speranza. Se il dolore ci accomunati una volta di più alla stragrande maggioranza del popolo italiano, speriamo e preghiamo che questa grande gioia condivisa sia il crogiolo che fonderà per sempre la nostra amicizia, la nostra solidarietà.

*Presidente delle comunità islamiche in Italia