di Ugo Dinello
Alla fine la Lega qualcosa è riuscita a trovare, ma il boomerang rischia di arrivare a Palazzo Chigi, oppure direttamente sul sedere del "cavaliere", fate voi.
Perché dopo aver imposto i divieti più fantasiosi, da quelli agli introvabili burqa, allo scambiarsi effusioni in luogo appartato, ora l'onda verde dei sindaci leghisti del Veneto ha partorito quella che si sta rivelando una pericolosa secca per la navigazione del singor primo ministro e che ha fatto sbellicare dalle risate il paesino di Piove di Sacco, nella campagna padovana. L'uscita è quella della multa da 51 a 309 euro prevista, come recita sussiegosa l'ordinanza sindacale, per coloro che si renderanno autori di bestemmia in pubblico. L'ordinanza, già avvallata dal prefetto, è ritornata alla firma del sindaco Alessandro Marcolin, espressione più pura della Lega, intenzionatissimo a promulgarla.
Bisognerà ora vedere se tra le tante leggi ad personam che i poveri deputati leghisti saranno costretti a ingoiare nei prossimi giorni ci sarà anche quella per difendere Silvio Berlusconi dalla multa se caso mai passasse per il territorio del piccolo comune leghista.