di Gian Mario Gillio*
Come ogni anno, il 27 ottobre si celebrerà la nona Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, con numerose iniziative in varie città del paese. L’islamofobia e il razzismo, che proprio in quest’ultimo periodo stanno crescendo in modo preoccupante, ci spingono a impegnarci ancora di più per la buona riuscita di questo importante appuntamento.
«Amare la terra e tutti gli esseri viventi!» è lo slogan che quest’anno il comitato organizzatore ha voluto mettere al centro della nona Giornata del dialogo cristiano-islamico che si celebrerà in tutta Italia a partire dal 27 ottobre. Una conferenza stampa presso la camera dei Deputati, proprio in quella data alle 13, racconterà le numerose iniziative previste a livello nazionale.
«L’emergenza ambientale – si legge nel messaggio dei promotori – è oramai una costante dei nostri tempi. Le catastrofi naturali sono ingigantite dalle responsabilità umane e dai disastri causati dall’uomo e dalle tecnologie che spesso gli stessi uomini che le hanno realizzate non riescono a controllare. La nostra Terra è ferita profondamente e sanguina [...]. La produzione di strumenti di morte continua inarrestabile. Neppure la crisi economica ha prodotto alcun taglio nei fondi destinati all’acquisto di armi di distruzione di massa. Mentre non si trovano soldi per i servizi sociali di base, per la scuola, per la sanità, i fondi per la partecipazione alle guerre sono sempre disponibili ed anzi sono aumentati [...]. Cristiani e musulmani sono interpellati nel profondo della loro fede da questi che sono i segni dei nostri tempi [...]. Forze politiche miopi che agitano la paura del diverso e di ciò che non si conosce e che per aumentare questa paura mistificano la realtà con l’uso di menzogne sempre più spudorate, vorrebbero che cristiani e musulmani continuassero a fare guerre fra loro come ai tempi delle Crociate [...]. Crediamo invece – conclude l’appello – sia necessario che cristiani e musulmani, insieme a tutte le altre religioni, assumano posizioni e comportamenti all’altezza dei tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dell’umanità e della sua riconciliazione con l’unico Dio che insieme adoriamo».
La Giornata fu ideata nel 2001, all’indomani della strage dell’11 di settembre, come iniziativa tesa a contrastare il clima di incomprensione e talvolta di contrapposizione che si era determinato tra musulmani e cristiani. Da allora ogni anno centinaia di eventi vengono promossi in tutta Italia, ciascuno organizzato secondo specifiche modalità. Il prossimo 27 ottobre, pertanto, rappresenterà un ulteriore momento di semina. L’islamofobia e il razzismo in questi mesi risorgente, fino al martellamento costante dei media e dei politici contro l’edificazione di nuove moschee e luoghi di culto, sempre e in ogni caso visti come potenziali cellule terroristiche, dimostrano ancora una volta che al dialogo non si può rinunciare. Giorno dopo giorno, seme dopo seme, si potrà forse un giorno arrivare ad una vera pedagogia del dialogo. Sì, il frutto più bello del dialogo, come sa chi lo pratica realmente, è proprio quello, umanissimo, dell’amore: in primo luogo, la gioia di scoprirsi fratelli e sorelle nonostante le tante differenze (e nonostante il cattivo vento contrario). Per consolidarlo e renderlo capace di moltiplicarsi, occorrerà individuare certo nuovi strumenti, nuove formule e nuovi spazi di incontro: ma soprattutto ritrovare nel cuore di ciascuno il coraggio di sperare, contro ogni speranza.
*direttore di Confronti
IX Giornata del dialogo cristiano-islamico
27 ottobre 2010
I promotori della Giornata invitano istituzioni politiche e religiose, società civile e cittadini ad impegnarsi affinché la logica e la pratica del dialogo prevalgano sullo scontro tra le culture.
L’iniziativa nazionale si apre il 27 ottobre a Roma
Il programma completo delle iniziative a livello nazionali su www.ildialogo.org
Incontro pubblico promosso dal mensile Confronti e dall’Agenzia stampa Nev
Camera dei Deputati
27 ottobre alle 13
Palazzo Montecitorio
Sala stampa della Camera dei Deputati
Via della Missione, 4
“Il fattore religioso nell’integrazione sociale”
introduce
Gian Mario Gillio, giornalista e direttore della rivista “Confronti”
intervengono
Massimo Aquilante , presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei)
Abdellah Redouane , segretario generale del Centro Islamico Culturale d'Italia
Tonio Dell’Olio , di Pax Christi e responsabile del settore internazionale di Libera
Izzedin Elzir , presidente dell’ Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia
Alessandra Trotta , presidente dell'Opera per le chiese metodiste in Italia (OPCEMI)
Paolo Naso , docente di Scienza politica e coordinatore di Essere chiesa insieme (Eci) della Fcei
Mario Scialoja , membro del consiglio d'amministrazione della Grande Moschea di Roma
aderiscono all'iniziativa
Confronti
Articolo 21
CIPAX
Centro Islamico culturale d’Italia
Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia
Pax Christi, gruppo di Roma
SAE (Segretariato attività ecumeniche) - gruppo di Roma
Commissioni giustizia e pace dei domenicani e dei carmelitani
Conferenza mondiale delle religioni per la pace
Comunità di base di San Paolo
Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI)
Tavola valdese
Chiesa battista di Centocelle
Servizio Rifugiati e Migranti (FCEI)
Focolarini (Gruppo di Roma)
Il Dialogo – periodico di Monteforte Irpino
Cittadinanza &Costituzione - Programma nazionale di EducAzione alla pace e ai Diritti Umani “La mia scuola per la pace” promosso dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e dalla Tavola della pace nell’ambito del progetto:
“Costruiamo insieme una nuova cultura!”
Per la stampa, accreditarsi via fax al n° 06 6783082