di Ettore Anselmo*
e commento Articolo21
Sembra stia diventando di moda voler intitolare vie o piazze a esponenti del regime fascista. Come militante di sinistra ed amante degli autentici valori democratici ritengo doveroso ed ineludibile gridare lo sdegno per lâ??intitolazione di un giardino pubblico a G. Almirante, che da fascista della prima ora, successivamente non fu solo un segretario di un partito politico nel dopoguerra, ma anche redattore di quella rivista infame che era "La difesa della razza" ed esponente di un certo rilievo della Repubblica sociale. Quali i suoi meriti e le opere che hanno indotto lâ??Amministrazione Comunale ad una scelta che oserei definire scellerata ?
Eâ?? bene far conoscere ai cittadini di Assisi, soprattutto a quelli più giovani, le â??prodezzeâ? che hanno contraddistinto la vita politica di questo coerente alfiere del fascismo : Durante gli anni del regime divenne redattore della rivista antisemita "La difesa della razza". Nella seconda guerra mondiale fu corrispondente dal fronte africano per il quotidiano romano "Il Tevere", noto per l'estremismo razzista.Dopo il 25 luglio 1943, alla caduta del regime, nonostante fosse "uno dei giornalisti più ardentemente fascisti d'ltalia", non esitò a voltare gabbana e si mise a collaborare con il governo Badoglio. Ciò non gli impedì, dopo 1'8 settembre, di compiere un'altra Conversione e di mettersi al servizio dei tedeschi.
Amico personale del ministro della Cultura popolare Ferdinando Mezzasoma, nel maggio 1944 venne da questi assunto a Salò come capo di gabinetto. Fino all'aprile 1945 Almirante diresse quindi tutta l'attività di propaganda repubblichina, sostenendo consapevolmente l'azione di rapina, le distruzioni e i massacri che andavano compiendo i tedeschi. Nell'immediato dopoguerra fu tra i primi e più attivi promotori del neofascismo, favorito dalla generosità dei provvedimenti di epurazione.
Tra i fondatori del Movimento sociale italiano, nel novembre 1947 fu assegnato al confino per la sua attività neofascista e per apologia del regime mussoliniano.Il provvedimento venne preso il 3 novembre 1947 dalle Commissione provinciale di Roma per l'assegnazione al confino di polizia e con la seguente motivazione: "Elemento pericoloso all'esercizio delle libertà democratiche, non solo per l'acceso fanatismo fascista dimostrato sotto il passato regime, e particolarmente nell'infausto periodo della repubblica di Salò, ma anche per sue recenti manifestazioni politiche in esaltazione all'infausto ventennio e di propaganda di principi sovvertitori delle istituzioni democratiche, ai quali egli informa le sue attività tendenti a far rivivere istituzioni deleterie delle pubbliche libertà e per la dignità del Paese".
La solerzia e le manifestazioni di giubilo esternate per officiare la cerimonia, non possono non far riflettere sulle tante contraddizioni realizzate dai nostri amministratori, che hanno incautamente voluto ricordare un uomo, che ha predicato un credo, che non solo ha avuto applicazioni terroriste - come è capitato ad altre dottrine politiche - ma che ha fatto della violenza e la sopraffazione sul prossimo, la sua bandiera idealistica. Lo sdegno si tramuta in beffa vergognosa quando si pensa al diniego puntualmente opposto dagli stessi amministratori a far partecipare il gonfalone della città alla marcia della pace, che in ossequio ai valori che questa città esprime, tanto lustro dà e continuerà a dare ai nobili ideali della libertà , della democrazia e della pace.
Ettore Anselmo (Segretario Unità di Base DS Assisi - Centro)
L'associazione articolo 21 condivide l'indignazione e la protesta.La destra sta tentando di cancellare la resistenza e di rendere uguali i torturati e i torturatori. La città di Assisi, guidata da una giunta di destra,ha dedicato una piazza ad Almirante, ma non ha mai voluto dedicare una piazza al filosofo Aldo Capitini, uno dei padri della non violenza e ideatore della marcia per la pace Perugia Assisi. La vicenda è stata oggi al centro di una iniziativa promossa dai DS di Assisi e, nel corso della quale, il portavoce nazionale di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, il segretario dei DS Fabrizio Bracco, hanno proposto di promuovere ad Assisi, in occasione del 60° anniversario della liberazione dal nazifascismo,una iniziativa regionale contro ogni forma di revisionismo e per riaffermare la natura antifascista della repubblica e della Costituzione Italiana.