di Marco Bazzoni*
Facendo riferimento al comunicato stampa AGI del 6 Dicembre 2010 "Sicurezza sul lavoro: Sacconi, Testo Unico attuato; ora procura" vorrei capire come fa il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali a dire che il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro è stato "largamente attuato", quando con molta probabilità, la Commissione Europea a Gennaio 2011 aprirà una procedura d'infrazione contro l'Italia, per violazione di alcuni punti della direttiva europea 89/391/CEE, tra cui deresponsabilizzazione del datore di lavoro (articolo 5 direttiva), posticipazione dell'obbligo di valutazione del rischio di stress legato al lavoro (articolo 6, paragrafo 3, punto a), proroga dei termini impartiti per la redazione del documento di valutazione dei rischi per una nuova impresa o per modifiche sostanziali apportate ad un impresa esistente (articolo 9, paragrafo 1, punto a). Perchè, è questo che ha prodotto il Dlgs 106/09 (decreto correttivo al Dlgs 81/08), tanto caro al Ministro Sacconi. Un decreto che non mi stancherò mai di dirlo, ha completamente stravolto il testo unico per la sicurezza voluto dal Governo Prodi. Per quanto riguarda l'idea di una Procura Nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, questa idea venne lanciata proprio tre anni fa, poco dopo la tragedia alla Thyssenkrupp di Torino, dove persero la vita 7 operai, quando al Governo c'era anche Romano Prodi, quindi in uno scenario politico ben diverso dall'attuale. Ed ora Sacconi l'ha rilanciata, ma questo assume tutt'altro significato. E l'intento è evidente, cioè quello della centralizzazione a livello del ministero del lavoro di tutte le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Non è una novità, che Sacconi, già da tempo, voglia riportare sotto il Ministero del Lavoro, tutte le competenze in materia di vigilanza ed ispezione. Nel 1978 è stata varata la Legge di riforma del sistema sanitario nazionale (legge 833), e dal 1980, quindi da ben 30 anni, i compiti di vigilanza, in materia di prevenzione, igiene e controllo sullo stato della salute dei lavoratori sono di competenza delle Unità Sanitarie Locali (adesso Asl, cioè Aziende Sanitarie Locali), che effettuano tali controlli con i loro tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (DM Sanità 58/97), che svolgono la sua funzione sia in ambito pubblico (nei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL appunto), che privato, e per il cui esercizio è prevista la relativa Laurea attivata presso le facoltà di Medicina delle Università. Sei tali controlli, 30 anni sono stati spostati dal Ministero del Lavoro alle Asl, ci sarà un motivo, non credete? Inoltre, vorrei che si facesse chiarezza una volta per tutte, perchè tutte le volte che muore o si infortuna un lavoratore in un cantiere, sento parlare di aumentare gli ispettori del lavoro, in modo da aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro. Non vi è alcuna norma di legge che attribuisca "..competenza generale agli organi ispettivi del Min Lav, per i rischi che si verificano nei settori edili e di cantieristica"; vero è invece il contrario, e cioè il subordine degli interventi delle DPL (Direzioni Provinciali del Lavoro), visto che per legge devono essere pre-avvisate la ASL territorialmente competenti di un loro intervento in cantiere (art. 1 comma 2 DPCM del 14 Ottobre 1997, decreto che definisce gli ambiti di "doppia" vigilanza delle DPL ai soli cantieri ed ai lavori subacquei/aria compressa). I controlli che andrebbero aumentati invece, sono quelli fatti dagli ispettori dell'Asl, che sono circa 1850 in tutta Italia, con circa 5-6 milioni di aziende da controllare: se dovessero controllarle tutte, ogni azienda riceverebbe un controllo ogni 33 anni, quindi vi lascio immaginare, quanto le aziende abbiano paura dei controlli. Sono questi i controlli da aumentare, perchè quando io sento parlare di scarsi controlli per la sicurezza sul lavoro, senza dire il perchè (il personale ispettivo Asl è ridotto all'osso), provo un senso di grande amarezza. Infine, non abbiamo bisogno di spot per la sicurezza sul lavoro caro Ministro Sacconi, per di più spot che lanciano anche un messaggio sbagliato (Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole bene): ci vogliono i fatti per fermare le stragi nei luoghi di lavoro.
* Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza-Firenze
bazzoni_m@tin.it
.